Il 27 gennaio del 1945 l’Armata Rossa liberò il campo di sterminio di Auschwitz facendo conoscere al mondo intero l’orrore che si era consumato all’interno. E questa data è stata scelta per celebrare la "Giornata della memoria": per ricordare le vittime dell'Olocausto.
Questa mattina in Prefettura saranno ricordati anche i fratelli Grassi e Pellegrino Baisi, deportati nei lager nazisti, e nel corso della cerimonia gli studenti e insegnanti del Liceo Artistico Chierici di Reggio Emilia leggeranno le storie e testimonianze di alcuni di loro.
Oggi è più che mai necessario continuare a raccontare perché anche le nuove generazioni possano avere coscienza di una delle pagine più buie e spaventose della nostra storia. Per non dimenticare. Mai!
Lo scrittore Primo Levi, nella prefazione a “Se questo è un uomo”, considerato il suo capolavoro letterario, ha scritto che attraverso il suo racconto “intende fornire documenti per uno studio pacato di alcuni aspetti dell’animo umano”: raccontare per “prevenire le peggiori conseguenze della xenofobia”.
Conoscere dunque è necessario per non dimenticare: ne abbiamo bisogno. L’ultima aggressione antisemita è avvenuta solo alcuni giorni fa a Livorno, dove un dodicenne sarebbe stato aggredito da due ragazzine perché ebreo.
Secondo un rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale insieme all’Agenzia ebraica, il 2021 è stato l’anno più antisemita del decennio: il documento rileva “più di 10 incidenti antisemiti al giorno vandalismo e distruzione, graffiti e dissacrazione di monumenti e propaganda. Le aggressioni fisiche o verbali hanno rappresentato meno di un terzo del complesso e non si sono verificati invece casi di omicidio (fonte Il Fatto quotidiano, ndr).
E allora occorre conservare la memoria e trasferirla ai giovani, ai bambini. Occorre ricordare: spettacoli, testimonianze, libri; leggere per non dimenticare.
L’offerta editoriale è ampia, noi abbiamo scelto questi titoli. Storie di bambini che all'improvviso vengono portati via e allontanati dai genitori. Vittime ignare di un destino crudele; e i sopravvissuti a quell'orrore hanno provato a raccontarlo.
Una bambina e basta- raccontata agli altri bambini e basta - di Lia Levi, (Harper Collins). A 25 anni dalla pubblicazione, l’autrice ha riscritto una versione per i bambini di oggi. Un racconto autobiografico: trasferimento della famiglia da Torino a Milano, poi Roma nel convento cattolico per sfuggire alla deportazione.
Otto - Autobiografia di un orsacchiotto di Tomi Ungerer (ed. Oscar junior). La storia dell’orsetto Otto e due bambini David e Oskar: inseparabili compagni di gioco fino a quando una stella gialla con la scritta ebreo verrà messa sulla giacca di David e cambierà il loro destino.
Nel libro “Il Baule dei segreti” - La storia delle bambine sopravvissute ad Auschwitz scritto da Andra e Tatiana Bucci, (ed. oscar junior). Questa edizione è una versione del volume Noi, bambini ad Auschwitz, adattato per i ragazzi da Manuela Piemonte con illustrazioni di Elisabetta Stoinich, (ndr). Le due autrici raccontano la loro storia di sopravvissute a Auschwitz, dove erano state deportate in tenera età.
Le sorelle Bucci si sono chieste : “questa storia si può ancora raccontare a dei giovani lettori? E’ importante ricordare e parlare di quanto è accaduto a noi così tante altre persone. E nonostante il tempo passi, l’intolleranza e l’antisemitismo purtroppo sembrano non passare mai del tutto”.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”! (Primo Levi)