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Lavoro, più assunzioni nelle aziende reggiane. Cresce la difficoltà di reperire profili professionali

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Previste più assunzioni nelle aziende reggiane ma aumenta la difficoltà a reperire profili professionali. Le imprese che cercano manodopera sono soprattutto quelle della meccatronica e quelle metallurgiche; nel terziario si prevedono 2.940 entrate in mentre si continuano a registrare effetti negativi sulla filiera turistica, dovuti alla pandemia. E le assunzioni si caratterizzano per una prevalenza di contratti a tempo determinato.

Questo emerge dalla lettura dei dati elaborati dal Sistema informativo Excelsior - gestito da Unioncamere-ANPAL – in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, registrano un ulteriore miglioramento dell’andamento del mercato del lavoro reggiano: a gennaio 2022 le imprese reggiane prevedono 5.030 entrate, che arriveranno a 12.240 nel trimestre gennaio-marzo 2022. Rispetto al 2021 migliorano sia le proiezioni mensili (+37% in più rispetto a gennaio 2021), sia quelle sui primi tre mesi dell’anno (+42% sul trimestre gennaio-marzo 2021).

L' industria programma 2.090 entrate nel mese di gennaio 2022, 460 in più rispetto a gennaio 2021. Per le imprese, non sembra costituiscano un ostacolo le difficoltà  per il rincaro dell’energia e i costi delle materie prime e per l’impennata di assenze sul lavoro causata dalla variante Omicron.

Sono alla ricerca di personale soprattutto le imprese della meccatronica (previste 670 unità), quelle metallurgiche (420), e delle costruzioni (320). Nel terziario si prevedono 2.940 entrate, in aumento di ben 890 unità rispetto all’inizio anno 2021: in testa i servizi alle imprese (1.150), seguiti dal commercio (590) e dai servizi alle persone (450). Gli effetti negativi dovuti alla pandemia si continuano invece a registrare sulla filiera turistica: i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici vedono una riduzione del 34% rispetto alle entrate previste nel primo mese del 2019 e del 15% rispetto a quelle di gennaio 2020.

Le assunzioni si caratterizzano per una prevalenza di contratti a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita (pari al 76%), seguono le entrate stabili con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, pari complessivamente al 24% delle entrate programmate nel primo mese dell’anno in corso.

La difficoltà di reperimento di profili professionali è in crescita: 46% delle entrate programmate a gennaio 2022, contro il 44% del mese di gennaio 2021. Le figure più difficili da reperire per il mese in corso sono gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (84%), gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (82%), gli operatori dell’assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari (75%), medici e altri specialisti della salute (75%), e gli operai specializzati nelle industrie del legno e della carta (67%).

Nel mese in corso, per una quota pari al 24%, le nuove entrate interesseranno giovani con meno di 30 anni, percentuale in calo di ben 7 punti percentuali se confrontata con il dato di gennaio 2019, quando la quota di giovani richiesti era del 31% sul totale delle entrate previste. Tuttavia la priorità ai giovani resta elevata per professioni come quella di personale non qualificato nelle attività industriali e simili (50%), di addetti all’accoglienza, informazione e assistenza della clientela (48%), nonché di tecnici dei servizi turistici, culturali e per la sicurezza (42%).