Tamponi gratuiti per la popolazione scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette all'attività di tracciamento dei contagi Covid. E' quanto si legge nella bozza del nuovo decreto approvata mercoledì 5 gennaio in Consiglio dei ministri. Il commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo ha autorizzato lo stanziamento di 92 milioni e 505mila euro fino al 28 febbraio 2022 riguardo all'esecuzione dei test rapidi gratis.
In Emilia Romagna i tamponi erano rimasti gratuiti solo per la fascia di età dai 5 agli 11 anni che, al tempo, ancora non poteva vaccinarsi. Da quando l'Aifa ha dato l'ok per l'estensione della campagna vaccinale ai più piccoli, però, anche per loro si è applicato il costo di 15 euro a tampone. "Così come per tutte le categorie e fasce d’età che non potevano vaccinarsi, in Emilia-Romagna per i bambini e ragazzi dai 5 agli 11 anni i tamponi rapidi erano gratuiti - afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -, con il costo sostenuto per intero dalla Regione. Ora che anche loro possono vaccinarsi, dal primo gennaio questa esenzione è venuta meno e il costo è di 15 euro, lo stesso prezzo applicato in altre regioni, in alcune anche superiore. La gratuità è invece confermata nel caso i bambini e i ragazzi vengano inseriti in screening regionali riguardanti, per esempio, la popolazione scolastica o determinate situazioni legate sempre alla scuola".
Ed è proprio il caso che si sta verificando ora con il rientro sui banchi previsto per oggi. Il nuovo decreto, infatti, stabilisce lo screening obbligatorio per tutta la popolazione scolastica, il quale può essere effettuato sia con un tampone rapido in farmacia, che con la "auto somministrazione vigilata a scuola". Il test antigienico verrà eseguito, dove possibile, da personale scolastico opportunatamente individuato e formato dal sistema sanitario.
A condizioni normali, resta invece in vigore il prezzo calmierato per la fascia 12-18 anni, per la quale il tampone rapido in farmacia costa 8 euro e non 15, con la differenza di 7 euro pagata dalla Regione e rimborsata dalla gestione commissariale nazionale. "Come Regione stiamo chiedendo al Governo di allargare questa riduzione a 8 euro anche a chi ha meno di 12 anni - continua Donini -. Questo, nell’ambito della richiesta più generale, avanzata da tutte le Regioni, di riconoscimento delle spese sostenute per la gestione dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia".
Tali costi "non possono quindi né andare ad aumentare i disavanzi nei conti sanitari causati dalle spese giustamente sostenute per far fronte alla pandemia - conclude l'assessore -, né essere scaricati sui cittadini", almeno nei casi in cui il tampone risulta obbligatorio per accedere a un diritto come quello allo studio.