Nonostante l'esplosione di contagi, forti della maggiore immunizzazione grazie ai vaccini con l'80% dei ragazzi sopra i 12 anni immunizzati, mentre solo l'8-10% di quelli tra i 5 e gli 11 anni, in Emilia Romagna si torna a suola regolarmente venerdì 7 gennaio.
Ad oggi, infatti, le scuole del territorio comunicano che non sono pervenute modifiche al calendario scolastico, pertanto le lezioni riprenderanno come previsto. Alcuni virologi si augurano che "il rischio sia calcolato", mentre diversi pediatri sono più ottimisti: "I bambini sono più sicuri a scuola che fuori".
Sul fronte del Governo, l'ipotesi di lavoro emersa ieri durante la riunione tra il premier Mario Draghi e i ministri a Palazzo Chigi sulla scuola è semplice: preservare il più possibile le lezioni in presenza, rivedendo il numero di contagi che fa scattare la Dad per tutta la classe. Differenziare il protocollo per classi di età, vista la diversa percentuale di copertura vaccinale dei bambini e dei ragazzi, è anche la proposta delle Regioni per il rientro in classe. Il protocollo è stato discusso ieri in Commissione salute e oggi si attende l'ok del Cts.
Cosa cambia:
- Scuole dell’infanzia: i bambini vanno in quarantena per 7 giorni al primo contagio in classe,
- Scuole elementari e medie: i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni vanno in quarantena al secondo contagio per 7 giorni
- Terza media e scuole superiori: tutti in classe, possibilmente con la mascherina Ffp2, gli studenti della terza media e delle superiori, fino al terzo caso di positività nella classe. Dal terzo contagio in poi, andranno in quarantena per 7 giorni anche loro
Per tornare in classe è previsto un tampone antigenico o molecolare tra il quinto e il settimo giorno. Soltanto in caso di sintomi durante questo periodo verranno prese in considerazione altre misure di contenimento dei contagi da parte delle Asl. Le Regioni chiedono al governo di valutare anche l’ipotesi di sospendere le lezioni di educazione fisica e di canto o strumento musicale per il periodo del picco dei contagi.
Per alleggerire l'attività di screening in capo alle Asl del territorio, il documento delle Regioni prevede inoltre che il test antigienico prima del rientro a scuola possa venire effettuato anche in farmacia o, "nei contesti dove possibile" anche in "autosomministrazione vigilata a scuola". Questo sarà sufficiente ad accertare la negatività o positività di una persona, come già previsto dalle Regioni. L'esecuzione a scuola del test antigienico dovrà essere demandata a soggetti formati dal sistema sanitario, che ha il compito di individuarli dove possibile.
Probabilmente chi decide sulla scuola, o ha il prosciutto sugli occhi e non si rende conto della situazione attuale, o non si mette nei panni di chi è coinvolto ed è preoccupato, vedi genitori ragazzi e insegnanti, secondo me un po’ di dad tanto che si sistemino un po’ le cose non guasta, visto che lo consigliano medici e presidi, chi governa non dica che non si può fare in modo diverso perché si può fare, basta volerlo.