Home Cronaca Bando imprese montane: “Graduatorie falsate. La Regione sia più trasparente”

Bando imprese montane: “Graduatorie falsate. La Regione sia più trasparente”

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"Continua a stupire il comportamento della Regione Emilia Romagna relativo al bando n. 1116 per la concessione di contributi a sostegno delle imprese produttive nelle aree montane - commenta Augusto Bellesia in una seconda lettera a Redacon -. Ritengo doveroso che la Regione, in onore della tanto sbandierata trasparenza, debba fare
luce, pubblicamente, su tutte queste anomalie".

Le anomalie di cui parla Bellesi sono due: una denunciata a Redacon lo scorso 24 dicembre, dove Bellesia faceva notare come la decisione della Regione di procrastinare la data di consegna delle domande solo il giorno prima del termine ultimo, fosse un comportamento anomalo. "Una decisione - sosteneva Bellesia - che ha portato a rivoluzionare la graduatoria finale a danno di chi, diligentemente, ha consegnato la domanda nei termini perentori (pena l'esclusione) fissati dal Bando". Il giorno 26 dicembre lo stesso ha inviato l'articolo, in forma di lettera, anche al Presidente della Regione, alla Vicepresidente e, singolarmente, ai Membri della Giunta regionale. "A distanza di 5 giorni non ho ricevuto risposta alcuna", continua.

La seconda anomalia a cui si riferisce Bellesi sarebbe invece contenuta nella recente comunicazione della Regione, dove si legge che: "a seguito di segnalazione pervenuta agli uffici competenti, sono in corso di valutazione ulteriori domande di contributo precedentemente non analizzata a causa di un disguido informatico". Bellesia si chiede dunque se queste ulteriori domande andranno a modificare la graduatoria già stilata e pubblicata ufficialmente, la quale conta 245 imprese destinatarie dei fondi. Di queste solo le prime 20 riceveranno a breve i 2,5 milioni di finanziamenti regionali, mentre per le altre la Regione "ha previsto ulteriori 2,5 milioni di euro per continuare a dare una risposta alle tante domande che sono arrivate". "Ammesso che ci sia stato effettivamente un disguido informatico, anche se poco credibile - conclude Bellesi -, è possibile che accadano tanti e tali misfatti?".