"Con l’avanzare dei contagi e la crescita esponenziale degli italiani in isolamento o in quarantena sono a rischio anche le forniture alimentari del Paese".
A sostenerlo è la Coldiretti, in riferimento all’ipotesi di quarantena breve e prosegue: "Una necessità per i cittadini, ma anche per gli imprenditori in un settore che deve seguire la stagionalità dei raccolti e rispettare la deperibilità delle produzioni. Il cibo italiano sulle tavole degli italiani e degli stranieri è garantito da 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari e 230mila punti vendita al dettaglio, particolarmente esposti al rischio contagio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che – continua la Coldiretti – viene quotidianamente rifornita grazie all’impegno di imprese e lavoratori"
Secondo i dati di Coldiretti nel 2021 il cibo diventa la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, anche grazie al record storico nelle esportazioni che hanno raggiunto il valore di 52 miliardi.
Vorrei dire alla Coldiretti che anche i cambiamenti climatici metteranno in difficoltà le produzioni alimentari, specie di Reggio e Parma, e allora perchè la Coldiretti non si è mai schiarata a favore degli Agricoltori Reggiani e Parmensi che hanno bisogno della Diga di Vetto per le loro produzioni?. Chiunque comprende che per l’agricoltura la Diga di Vetto è tutto, ma come mai la Coldiretti non fa nulla per sostenerla?. forse gli interessi politici vengono prima degli interessi degli agricoltori?. ai lettori la risposta.
Sergio