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Presentato oggi il progetto di valorizzazione e rilancio del Sentiero dei Ducati

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Nell'appennino reggiano da anni esiste un percorso escursionistico, il "Sentiero dei Ducati", nato nei primissimi anni  ‘90 sulla base di una idea della provincia di Reggio Emilia, con la collaborazione della sezione reggiana del Club Alpino Italiano. Nei suoi 160 km di lunghezza, il Sentiero si snoda da Quattro Castella (RE) fino a Sarzana e Luni nella zona della Lunigiana in Liguria, percorre in 11 tappe a piedi i bellissimi territori divisi un tempo tra i Ducati di Modena e Reggio Emilia, da una parte, e Parma e Piacenza dall'altra, in Emilia e tra i territori contesi nei secoli tra i Malaspina, Firenze, Genova, in Toscana e Liguria.

A circa 30 anni dalla sua nascita, la sezione reggiana del Club Alpino Italiano ha sviluppato un progetto per la valorizzazione del percorso, sostenuto dal comitato territoriale Iren di Reggio Emilia, con l'intento di adeguare, rilanciare e promuovere il Sentiero dei Ducati, coinvolgendo le amministrazioni interessate e altri enti, associazioni e privati presenti sul territorio.

Il comitato territoriale Iren di Reggio Emilia ha deciso di sostenerne l’attuazione del progetto, che ha comportato la realizzazione di una ricognizione tecnica del percorso storico per individuarne punti critici e rilevarne lo stato di tracciatura, la produzione di una mappa per la parte escursionistica e una per la parte ciclo-escursionistica, disponibile per il sistema cartografico regionale, e delle schede con emergenze ambientali, storiche e culturali del sentiero.

È stato realizzato il sito web www.sentierodeiducati.it, tradotto anche in inglese, che contiene una cartografia ad altissima definizione con possibilità di navigare virtualmente il sentiero, esplorandone siti di interesse storico, artistico e naturalistico grazie al censimento di oltre 25 punti di interesse, tutti georeferenziati, descritti da un'agile scheda e da alcune immagini. Nello stesso modo si possono individuare punti di appoggio utili per l’escursionista (punti di ristoro, alloggi, farmacie, ecc.).

Un videoclip multimediale di circa 5 minuti, facilmente distribuibile sul web e sui social, promuove ed illustra il “Sentiero dei Ducati”, con particolare riferimento ai borghi ed alle bellezze storico-naturalistiche che il percorso attraversa.

Il Sentiero dei Ducati è stato inserito nella banca progetti della Riserva Biosfera Mab Unesco e presentato nell'assemblea dei comuni interessati al Paesaggio Protetto Collina Reggiana Terre di Matilde ed è da poco entrato a far parte del Circuito regionale dei Cammini (www.camminiemiliaromagna.it).

“Il comitato territoriale Iren di Reggio Emilia – ha sottolineato Luigi Grasselli, presidente del comitato ha colto le positive ricadute che la riqualificazione del Sentiero dei Ducati produce per la comunità reggiana. La valenza ambientale, culturale e di promozione territoriale del progetto sono aspetti che valorizzano un patrimonio del nostro appennino e lo rilanciano a livello locale, nazionale e internazionale. Per questo abbiamo deciso di accompagnare lo sviluppo del progetto, focalizzando l’attenzione in particolare sulla realizzazione del sito che contribuisce a promuovere la conoscenza di questa proposta escursionistica, ricca di contenuti storici e naturalistici.”

"Siamo partiti come CAI – ha evidenziato Carlo Possa, presidente della sezione CAI di Reggio Emilia – da un sentiero che esisteva da anni, ideato da Daniele Canossini e Giuliano Cervi, e sempre curato da noi per la manutenzione: abbiamo pensato che avesse tutte le caratteristiche per essere promosso e valorizzato non solo a livello locale. Grazie alla indispensabile collaborazione delle Sezioni CAI di Fivizzano e Sarzana il percorso raggiunge la Lunigiana e il Tirreno a Luni. È ora indubbiamente un sentiero affascinante e strutturato, che può stare alla pari con altri Cammini già famosi: l'ingresso nel circuito dei cammini dell'Emilia-Romagna ne è la dimostrazione, così come l'interesse dimostrato dai Comuni e dai Parchi. A breve ci sarà anche il collegamento tra Reggio Emilia e Quattro Castella. Il nostro obiettivo è che sia bello per chi lo vorrà percorrere, a piedi o in mountain bike, ma anche utile per i territori attraversati e per chi vive in montagna"

Tutto il percorso è segnato sul terreno con i segnavia del CAI, con la sigla SD, e unisce all'itinerario da percorrere a piedi, i trail per mountain bike e per gravel, studiati dal gruppo MTB della sezione CAI di Reggio Emilia. Il tracciato a piedi si sviluppa per circa 160 km, con oltre 7.000 metri di salita e 7.300 di discesa, dai circa 150 metri di quota del borgo matildico di Quattro Castella (Re) agli oltre 1200 metri del Passo del Lagastrello (Ms) che separa la Toscana dall'Emilia-Romagna. Gli itinerari per MTB e gravel (sul sito del sentiero, dotato anche di mappa interattiva, si possono richiedere le tracce GPS) si intrecciano in 6 tappe con quello di trekking, passando dalla pianura al mare e sfiorando alcuni dei più imponenti massicci montuosi dell’Appennino Tosco Emiliano fino a ridosso delle Alpi Apuane.

Non solo, lungo il suo percorso, il sentiero incrocia preziose “gemme” come la Via Matildica del Volto Santo, la Via di Linari, l'Alta Via dei Parchi, il Sentiero Italia CAI e la Via Francigena. Inoltre, il percorso si collega alla Ciclovia Vento, itinerario ciclabile turistico di circa 680 km lungo il fiume Po, nato per collegare Torino con Venezia.

Il sentiero tocca anche i castelli matildici delle prime colline reggiane (Bianello e Canossa) e valli di grande interesse naturalistico, come quelle del Tassobbio e del Tassaro, per poi superare il crinale tosco-emiliano al Passo del Lagastrello e scendere nell'alta Lunigiana tra suggestivi borghi e castelli, passando sotto le Alpi Apuane per arrivare al Tirreno a Sarzana e Luni.

Il rilancio del Sentiero dei Ducati è stato curato e coordinato dalla Sezione CAI di Reggio Emilia, con la collaborazione delle Sezioni CAI di Fivizzano e Sarzana e ha visto il supporto dei comuni attraversati, dell'Ente Parchi Emilia Centrale, del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, oltre che del Comitato Territoriale Iren di Reggio Emilia.