Oltre mille i lavoratori reggiani (per la maggior parte iscritti alla Fiom) che ieri hanno preso parte alla manifestazione indetta a Milano dalle sigle sindacali Cgil e Uil, per protestare contro la legge di bilancio prevista nella manovra 2022 del governo Draghi. Altre manifestazioni si sono svolte a Roma, Bari, Palermo e Cagliari.
Sono partiti presto la mattina con 25 pullman da varie città della Provincia, tra cui anche Castelnovo ne' Monti, alla volta del capoluogo meneghino. Il corteo si è radunato in piazza Castello per dirigersi all’arco della Pace, dove si sono tenuti gli interventi dei delegati in collegamento da Roma con il segretario della Cgil, il reggiano Maurizio Landini. "Quello che divide il Paese non è lo sciopero ma l'evasione fiscale, la precarietà e l'ingiustizia. Abbiamo bisogno di un cambiamento, di cambiare le leggi sbagliate - afferma dal palco il segretario Landini -. Precari e giovani necessitano di un nuovo contratto di inserimento al lavoro fondato su formazione e stabilità".
Fisco, pensioni, politiche industriali, contrasto alle delocalizzazioni e alla precarietà, sanità, non autosufficienza e scuola sono i punti critici della manovra, secondo Cgil e Uil. Una manovra che per le due confederazioni "non ridistribuisce ricchezza, non riduce le disuguaglianze e non genera uno sviluppo equilibrato e un’occupazione stabile".
Oltre ai tanti lavoratori, erano presenti a Milano anche pensionati e un nutrito gruppo di studenti degli istituti superiori della capitale. Secondo la Cgil, l’adesione allo sciopero generale in Emilia Romagna è stata al 70% e nei grandi gruppi industriali la percentuale risulta superiore. "Grande adesione allo sciopero da parte di tutti - afferma il segretario generale della Cgil Emilia-Romagna Luigi Giove -. Questo è il momento di dare delle risposte a questa gente che ha deciso di rinunciare a una giornata di paga per venire a manifestare. Nei prossimi giorni ci saranno tavoli con il Governo. Non dimentichiamo giustizia ed equità sociale".
Disagi si sono verificati soprattutto nel settore dei trasporti: dal trasporto pubblico locale, a quello ferroviario (tra cui Trenitalia e Italo), aereo e marittimo. Esonerati dallo sciopero, invece, i settori della sanità pubblica e privata, comprese le Rsa, per salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica. Non ha potuto aderire alla manifestazione nemmeno il personale della scuola, avendo effettuato lo sciopero il 10 dicembre, e quello dell'igiene ambientale e degli addetti agli sportelli postali.
Per il presente e per il futuro di tanti lavoratori, giovani e pensionati. Bravi.
G. U.