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Startup, la Regione premia il progetto di GQenergy di Villa Minozzo

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La Regione premia il progetto di GQenergy di Villa Minozzo, che otterrà 67mila euro. “Il progetto è basato su un prodotto molto innovativo e interessante – spiega la Regione - coperto da brevetto industriale in capo ad uno dei soci fondatori. L'impatto sul sistema economico potrebbe essere rilevante ma la fase di uscita sul mercato sarà determinante per la valorizzazione della sostenibilità economico finanziaria dell'impresa. Analisi di mercato di buon livello, target prudenziali e strategie di penetrazione del mercato in linea con lo stato del progetto imprenditoriale, ancora legato ad una fase residuale di R&S prima dell'uscita sul mercato nel 2022 con volumi di vendita inizialmente prudenti, attualmente si fa affidamento su stakeholder. Le spese per l'acquisto di strumenti e attrezzattura è finalizzata alla realizzazione della prima linea produttiva del polimero ‘home made’, da valorizzare anche l'impatto in termini di sostenibilità sugli obiettivi di Agenda2030".

L’Emilia-Romagna premia l’innovazione e la ricerca, con davanti il traguardo della transizione digitale, ecologica ed energetica, la tutela della salute e il sostegno al comparto della creatività. Anche per dare risposte alle sfide che l’economia post pandemia si trova ad affrontare.

Questa la prospettiva dei 46 progetti finanziati dalla Regione con 5,5 milioni di euro, con risorse europee Por-Fesr 2014-2020, che andranno sostenere investimenti per oltre 8,2 milioni di euro, con previste circa 40 nuove assunzioni. Tra questi, 8 progetti riguardano startup dell’industria culturale e creativa.

Attraverso un bando regionale che ha visto un alto numero di adesioni: 150 progetti presentati su un totale di 1.084 startup esistenti in Emilia-Romagna. Un esito che ha spinto la Giunta regionale ad aumentare di 3 milioni il finanziamento inizialmente previsto di 2,5 milioni, che arriva così a 5 milioni e 543mila euro, per la copertura di 46 progetti, oltre il 50% di quelli poi ammessi in graduatoria.

“Una straordinaria risposta- sottolineano il presidente Bonaccini e gli assessori Colla e Felicori- che conferma come in Emilia-Romagna le imprese giovani puntino su ricerca e innovazione per creare buona occupazione e dare al territorio maggiore vitalità e attrattività. Una conferma non solo della loro volontà di cercare lavoro, ma anche di crearlo, realizzando nuovi prodotti e servizi, con lo sguardo rivolto al futuro. A loro vogliamo dare un supporto concreto. L'alta partecipazione al bando regionale è la dimostrazione che ragazze e ragazzi vogliono contribuire alla crescita sostenibile del nostro tessuto socioeconomico”.

“Si tratta dunque di un ulteriore segnale positivo per un territorio che vuole rendere solida la ripartenza: a noi- conclude Bonaccini- il compito di creare le condizioni affinché la crescita sia diffusa e che ad essa si accompagni buona occupazione, con meno precariato e maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro. In linea con il Patto per il Lavoro e il Clima che abbiamo sottoscritto con tutte le parti sociali”.

I progetti finanziati coprono numerosi campi di attività. Da soluzioni green per il sistema di packaging alimentare alla costruzione di modelli predittivi in ambito finanziario. Dalla cura di patologie dermatologiche a sistemi di intelligenza artificiale applicati alla medicina fino a sistemi domotici accessibili da remoto per il monitoraggio di pazienti e anziani e persone non autosufficienti. Dalla sperimentazione di nuovi materiali per il settore della meccanica, all’utilizzo di nano materiali per aumentare l’efficienza delle celle fotovoltaiche. Dall’aumento della sicurezza sismica degli edifici ai sistemi di testing dei materiali in grado di ridurre tempi e costi.

E poi l’adattamento di flotte di veicoli pubblici e privati per ridurre le emissioni inquinanti, nonché soluzioni innovative per i veicoli elettrici.

Infine, dai prodotti e servizi legati alle arti e allo spettacolo delle case editrici digitali ai processi per la certificazione delle informazioni e l’individuazione delle fake news sui mezzi di comunicazione, nonché scansioni in 3D del patrimonio culturale per renderlo fruibile e replicabile.

Tra le tipologie di interventi, in molti casi più di una per progetto, vi è un maggiore orientamento verso l’ingegnerizzazione di prototipi e piani di sviluppo industriale, lo scale up, ovvero progetti che portano la startup a crescere e capitalizzare gli investimenti effettuati.

Per le industrie culturali e creative, il bando prevedeva inoltre una specifica riserva di risorse pari a 700 mila euro, che permetterà di sostenere progetti specifici per l’ambito museale, dell’editoria e delle nuove applicazioni di matrice culturale.

Il contributo regionale parte da un minimo del 60% e può raggiungere il 75% della spesa ammessa fino ad un massimo di 150mila euro.

I beneficiari avranno a disposizione un servizio di informazione e orientamento dedicato – realizzato da Art-ER, in collaborazione con il sistema di incubatori, acceleratori e associazioni imprenditoriali - per individuare percorsi e opportunità - anche di networking - a supporto dello sviluppo e dello scale up dell’iniziativa imprenditoriale, che in ottica di integrazione e complementarità al contributo regionale ne massimizzino l’impiego.

 

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  1. Dalle delibere regionali risulta (purtroppo) che la startup è risultata “ammissibile, ma non finanziabile per carenza di risorse. L’esito è stato pubblicato con delibera della Giunta regionale n. 21292 del 11711/2021. Il progetto – neppure tanto misterioso – riguarderebbe i cosiddetti “generatori a Stato Solido” (GSS) . frontiera interessante per la ricarica delle batterie elettriche. A tale proposito è stata pubblicata – da Samsung – la notizia della positiva sperimentazione di batterie argento-carbonio , capaci di una autonomia di 800 km e 1000 cicli di ricarica (fonte : “Nature Energy”). Il brevetto della GQEnergy del Sig. Franceschini prevede l’utilizzo del grafene …

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