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Carpineti, presentato in Regione il progetto per il recupero di Mandra

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Occorrono almeno 300 mila euro per riportare alla luce Mandra, per garantire un minimo di tutela alla sua sacralità e alla sua storia. L’80% del finanziato sarebbe a carico della Regione e il 20% a carico del Comune.

Dopo l'autorizzazione alla concessione d'uso al Comune di Carpineti del complesso e la presentazione alla cittadinanza del progetto di recupero, annunciato nei giorni scorsi dal primo cittadino, adesso l’ultima parola passa alla Regione. E’ stata, infatti, presentata la richiesta per cofinanziare il progetto.“Cerchiamo di realizzare un progetto voluto – dichiara il sindaco Tiziano Borghi - soprattutto, da alcuni cittadini della val Tresinaro e non solo, per il recupero del patrimonio edilizio del Santuario dedicato a Santa Liberata e le relative pertinenze. Fra i tanti ringraziamenti dovuti per gli interessamenti ricevuti, è doveroso citare gli architetti Cervi e Baricchi per il progetto preparato da tempo che, assieme all’architetto Erriu del comune, hanno presentato con chiarezza e disponibilità ai cittadini”.

Mandra è un incantevole complesso di fabbricati dominante il corso del torrente Tresinaro sulle pendici del Monte Uccellara. Un tempo l’oratorio che qui sorge fin dall’inizio del XIX secolo, era incastellato nell’omonimo castello ed è stato tra i più conosciuti e visitati dell’Appennino reggiano. Fino a circa cinquanta anni fa il santuario era molto frequentato dalle parrocchie della montagna della Val di Secchia e meta di pellegrinaggi con devozione a Santa Liberata.

Il suo castello fu menzionato già in un atto notarile del 1105, la cui pergamena appartenente alle antichità dell’Abazia di Marola è conservata nell’ Archivio di Modena. Nel XII secolo diede poi i natali a Jacopo da Mandra, dottore in legge che fondò l’Università di Reggio. Ci fu poi un Ubaldo da Mandra che nel 1266 compilò per il comune di Reggio la raccolta delle consuetudini per la regolamentazione della vita civile. Con il dominio Estense Mandra fu Podesteria, poi Feudo che passò a dignità di Contea nel 1778. Presso un archivio privato di Carpineti è tuttora conservata una carta topografica con i confini della contea.

“Il recupero e la fruizione di Mandra hanno minimo due obiettivi: uno spirituale religioso con la ripresa dei pellegrinaggi al Santuario, l’altro di conservazione di un luogo storico importante per Reggio - afferma il primo cittadino. L’interessamento e l’impegno attivo di diverse associazioni volontaristiche, oltre a rincuorarci, son di buon auspicio di successo”.

“Se riusciremo in questa realizzazione – conclude Borghi - confidiamo nella collaborazione e partecipazione delle associazioni (gruppi storici, di camminatori, culturali ecc.) per la gestione dei luoghi”.

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