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Il punto della situazione su manutenzione e sicurezza della SS63

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La strada statale provinciale 63 che collega Toscana e Emilia Romagna è da anni al centro del dibattito politico locale, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza del tratto carpinetano. Il "Comitato SS63 più sicura" ha fatto il punto della situazione sabato 20 novembre scorso, riunitosi a Cà del Merlo mesi dopo i vari incontri con le Amministrazioni competenti che si occupano di sicurezza stradale. Due i versanti di intervento al centro del dibattito: lavori strutturali e snellimento del traffico.

"La prima considerazione sui lavori strutturali è la soddisfazione di aver smosso le acque a tutti i livelli - afferma il Comitato -, portando all’attenzione delle Amministrazioni la situazione di rischio per chi utilizza il tratto carpinetano della SS63. I sindaci hanno inserito questo tratto fra le priorità di intervento, alla pari della Bocco Canala, Pinetina di Vezzano, Puianello e Rivalta". I rappresentanti del Comitato hanno infatti presentato la questione al presidente della Commissione regionale Infrastrutture, Andrea Costa, il quale ha impegnato la Regione a intervenire a pressione e sostegno dell'ANAS per inserire il tratto in parola fra i lavori urgenti, con possibilità anche di intervento economico regionale. L’intervento del Comitato ha però anche messo in luce la mancanza di un progetto di massima che definisca l'intervento necessario sul tratto carpinetano, diversamente dai tratti critici presenti in altri Comuni. Per ovviare al problema, l'assessore provinciale alle infrastrutture e viabilità, Nico Giberti, ha proceduto a far effettuare i rilievi per elaborare un progetto di massima con stima dei costi.

"Pur consapevole che ciò richiederà tempi lunghi - continua il Comitato -, siamo soddisfatti nel vedere avviato il percorso di realizzazione degli interventi strutturali". Due sopraluoghi sono stati infatti eseguiti da una squadra di tecnici della Provincia, il 14 ottobre e il  2 novembre, nel tratto che va dall'uscita della galleria alla curva dopo Ardaceda, con l'impegno di completare entro dicembre elaborati tecnici e stime economiche.

Per quanto riguarda la questione sicurezza e velocità del tratto, è stato attivato l'iter per arrivare alla riduzione dei limiti di velocità e all'installazione di un autovelox. "Pensavamo potesse concludersi in tempi più brevi ma al momento siamo ancora in attesa dei passaggi preliminari - spiega il Comitato -. Nel 2018 il Comune di Carpineti ha richiesto e quindi ottenuto dal Prefetto l'autorizzazione di istallare un autovelox nel tratto in parola. Concessione che venne successivamente ritirata poiché non utilizzata. L’Amministrazione di Carpineti si è quindi impegnata nuovamente in proposito, ma è stato necessario ripartire con tutti i contatti e passi amministrativi necessari, fra questi la richiesta ad ANAS di portare a 50 km orari il limite di velocita sul tratto di SS63 da uscita galleria a curva dopo Ardaceda".

In questi mesi si sono svolti incontri fra Comitato, Amministrazione di Carpineti e Polizia municipale del Servizio associato dell’Unione dei Comuni. "Ora siamo in attesa di un incontro fra Amministrazione Comunale, dirigente Polizia Municipale e il competente dirigente della Polizia Stradale - conclude il Comitato -. Attendiamo la conclusione di questi primi interventi per vedere finalmente portare a 50 km orari il limite di velocita sul tratto uscita galleria-curva Ardaceda e per vedere collocare gli autovelox, per un primo passo, in attesa degli interventi strutturali, verso la messa in sicurezza per abitanti e automobilisti di un tratto di strada cosi chiaramente pericoloso".

8 COMMENTS

  1. Bravi, io ci metterei i 20 km/h tanto ci vuole poco tempo per andare dalla montagna a Reggio.. rallentare ulteriormente la circolazione mi sembra un’ottima idea. Chissà se c’era prima la statale o le case in quel tratto. Classica mentalità NIMBY.

    GAL

    • Firma - GAL
  2. apprezzo il lavoro del “nuovo” comitato SS63, perché il tempo “privato” speso per la collettività va lodato.
    Dopo la premessa, mi va di far notare che la strada intrapresa non è quella giusta chiedere limiti restrittivi su una SS ove non si può sorpassare dal Cerreto a Reggio Emilia.
    Unico esempio in italia ove vi è la linea continua per circa 70 Km, ma le energie andrebbero sfruttate per chiedere un ‘ammodernamento di questa arteria, perché se si vuol preservare la gente che vi abita, ed evitare che il territorio MUOIA vi è l’esigenza di una strada SICURA me VELOCE.
    Auguro al comitato più fortuna di quanto noi abbiamo avuto, anzi auspico che la classe politica attuale comprenda l’esigenza di metterci la faccia e lottare perché questo accada e non si sottometta ai poteri forti regionali e nazionali che hanno di fatto abbandonato la montagna.
    Solo BLA BLA BLA vendesi la galleria del seminario, forse a noi manca un Bonferroni di turno, oppure un Cirino Pomicino o per concludere quello che è stato un Di Pietro per Isernia.
    Brutto da dirsi ma questa è l’Italia
    Malvolti Roberto ex coordinatore Comitato SS 63

    Roberto Malvolti

    • Firma - Roberto Malvolti
  3. Percorrendo da Casina la deviazione che porta in via Canderrietta si arriva allo svincolo di Migliara, non illuminato e senza segnaletica orizzontale. Nonostante sono della zona ho sempre difficoltà a capire quale direzione prendere per tornare sulla ss63. Disegnare 2 striscie in terra era troppo? Schifo!

    Giovanni

    • Firma - Giovanni
  4. Compenetrare tutte le esigenze ( pendolari sicurezza velocità) è difficile ma non impossibile. Se a livello “appennino” gli enti preposti (Unione, ex comunità Montana) avessero condiviso che l’obiettivo è l’ammodernamento della 63 ( da Rivalta a Cerreto) porse si poteva fare anche con i fondi del PNRR. Da quanto si legge questa volontà di puntare su una sola arteria che possa garantire un vero e serio collegamento con la pianura e la toscana non c’è e non so nemmeno se si si cercata. Questo a Reggio non è una novità in quanto anche sulla viabilità e collegamenti stiamo ancora pagando questa mancanza di visione d’assieme e condivisione della nostra classe politica. Penso che sia sia perso l’ennesimo “treno” che non passerà mai più ( speriamo: dei finanziamenti PNRR). Ma per futuro si dovrebbe cominciare a ragionare di priorità condivise per il bene della MAGGIORANZA, ben sapendo, come dimostrano anche storie recenti, che se si spera trovare una TOTALE condivisione non si potrà mai impostare niente e rimarremo sempre più isolati ed emarginati.

    Massimo Muratori

    • Firma - Massimo Muratori
  5. Faccio una proposta concreta: è possibile definire 2-3 arterie in provincia di Reggio che debbano essere classificate come strade extraurbane principali?
    Vogliamo mettere la SS63 tra queste in modo da definire un collegamento principale tra nord e sud della provincia e oltre fino al mare?
    Una volta fatto questo, tutti gli interventi dovrebbero seguire un’ordine di priorità e soprattutto seguire certi criteri progettuali, cioè tratti scorrevoli e fuori dai centri abitati. Se vediamo come è la strada attuale, da Castelnovo a Reggio ci sono 250 curve, una 20 di rotonde e 1 tratto rettilineo con la linea di mezzeria tratteggiata. Non viene difficile capire a questo punto cosa serve prima.
    Per le risorse, tempo fa proposi di agganciarsi alla costruzione della mediopadana, ora c’è il PNRR e domani ci sarà qualcos’altro, ma prima bisogna capire se si vuole fare un progetto lungimirante che risolva davvero i problemi di collegamenti o solo piccoli interventi locali.
    Auspico che gli amministratori e i politici locali propendano e si spendano per la prima.

    Alberto Castagnini

    • Firma - Alberto Castagnini
  6. Concordo pienamente con il commento di Roberto Malvolti.
    Aggiungo solo che all’interno delle gallerie sono frequenti i sorpassi di altri veicoli, nonostante siano vietati, considerata la pericolosità sarebbe opportuno l’installazione di telecamere ed anche qualche controllo in più delle Forze di Polizia.

    Ivaldo Casali

    • Firma - Ivaldo Casali