Il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano parteciperà alla kermesse di conferenze che durerà dal 24 al 28 novembre con ospiti eccellenti della politica, dell’economia e del Terzo settore. Il rapporto tra le città metropolitane e le comunità rurali sarà il tema che si affronterà nel panel di giovedì 25 novembre alle 15.30.
L’evento, cui prenderanno parte anche il Parco del Ticino, il Politecnico di Torino e il Comune di Vigevano, è patrocinato dal Ministero degli Affari esteri, dal Ministero dello sviluppo Economico, da Federturismo Confindustria, da Enea e da molte altre importanti istituzioni associative.
Così il presidente del Parco dell’Appennino tosco-emiliano, Fausto Giovanelli: “Pensare il territorio italiano in termini duali come città da un lato e campagne o montagne dall’altro è profondamente riduttivo. Se da un lato ci sono città e territori fortemente urbanizzati, così dall’altro ci sono montagne, boschi e crinali: ma in mezzo a tutto ciò non c’è il vuoto, né una barriera. Ci sono grandi territori organizzati, centri abitati profondamente interconnessi sia con i centri maggiori che con il territorio rurale”.
“La pandemia ha messo a fuoco la questione dell’importanza dello spazio e del territorio – aggiunge - Giovanelli -. La sfida ambientale e climatica ha messo in questione il modello di sviluppo reclamando una transizione ecologica. Occorre unire le politiche di transizione ecologica alla dimensione territoriale. Diversamente, si corre un rischio se tutto viene affidato all’innovazione tecnologica e a una direzionalità centrata sui punti di più alto sviluppo senza coinvolgere il grande patrimonio e il grande capitale ambientale e umano dei territori”.
“Le strategie urbane, quelle delle città metropolitane – continua - quelle delle aree interne devono fare i conti con questo scenario. Al di là della ‘retorica’ sui borghi e delle reali e concrete opportunità del cosiddetto smart working, ciò non è automatico. Richiede un impegno”.
“La Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano – conclude - sta per diventare una appropriata cornice per promuovere, rafforzare e realizzare partenariati urbano-rurali nel campo dello sviluppo economico, della gestione delle risorse naturali, della fornitura di servizi, della costruzione di una forza politica e di un adeguato dimensionamento nell’accesso ai finanziamenti e ai progetti di transizione ecologica e Pnrr. Obiettivi di azioni di cooperazione possono essere lo sviluppo di filiere produttive a corto raggio, la promozione territoriale e il turismo di prossimità, politiche di trasporti, salute, assistenza e - particolarmente rilevanti nella prospettiva Mab Unesco - politiche dell’educazione e della formazione ed effettivo riconoscimento e valorizzazione dei servizi ecosistemici di interesse generale che l’Appennino offre alle comunità delle aree urbane su entrambi i versanti”.
Il Feim (forum degli enti locali e delle imprese del Mediterraneo) ha come mission quella di creare un network sistemico per realizzare nuove e innovative sinergie tra enti locali, imprese, professionisti e associazioni dei differenti territori appartenenti all’area Euromed avendo come obbiettivo l’analisi dei temi dell’Agenda 2030.
Come al solito, tanto fumo e niente arrosto!