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Castagneto secolare, a Marola già adottate una quarantina di piante

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Sono già una quarantina i castagneti "adottati" che sorgono attorno all'antica abbazia di Marola. L'iniziativa di riqualifica forestale è iniziata a settembre: grazie ai fondi di un bando regionale sono stati ripuliti venti ettari di castagneto, riportando all'originario splendore circa 400 castagni di cui più di duecento secolari. Da allora sono stati molti i privati e le imprese che hanno deciso di dare il loro contributo al progetto di riqualificazione del castagneto matildico, promosso dall'associazione Amici del castagneto matildico di Marola e dal consorzio forestale omonimo, due realtà nate rispettivamente nel 2017 e nel 2018 con questo obiettivo.

Come funziona? È possibile "adottare" un castagno, versando 250 euro una tantum per ogni pianta (il contributo è quindi unico, non annuale), così da sostenere il percorso. Le persone e le imprese che verseranno la cifra verranno ringraziate con la sistemazione di una targa personalizzata con cui si ricorda il gesto generoso. A oggi sono una quarantina i castagni adottati.

Grazie alla somma raccolta l'associazione si propone di organizzare l'anno prossimo anche attività culturali, teatrali, musicali durante i mesi della bella stagione. Nel frattempo, le scuole della montagna possono già partecipare a diverse proposte educative curate dalla cooperativa Ecosapiens, pensate in particolare per asili, elementari e medie, nelle fasce di età dai 3 ai 14 anni. Tra le altre opportunità, è in via di realizzazione la carta orienteering del castagneto, predisposta da tecnici, insegnanti ed educatori. Inoltre, con i dirigenti, i docenti e gli studenti delle scuole superiori Cattaneo-Dall'Aglio e Nelson Mandela di Castelnovo ne' Monti, l'associazione sta elaborando una serie di proposte di rilevazione topografica e di attività di alternanza scuola-lavoro, da concretizzare nei prossimi mesi.

A distanza di quattro anni dalla fondazione, queste due realtà hanno permesso di dare nuova vita a una delle zone più amate e belle dell'Appennino reggiano, celebre per i castagneti e per i tanti intrecci storici che dall'anno Mille in poi hanno attraversato Marola, l'abbazia voluta da Matilde di Canossa e il seminario, creato nel 1824, in cui sono passate generazioni di sacerdoti e di studiosi. Proprio da questi ex alunni è nata la spinta per l'associazione e per il consorzio, due strumenti formalizzati per poter partecipare a bandi e possibilità di finanziamento a livello regionale ed europeo.

(Fonte La Gazzetta di Reggio)