A Marola c'è ancora chi ricorda il suo sorriso malinconico e colmo di speranza e di ricerca del buono. Da Reggio Emilia a Lamezia Terme, dall’Angola al Centrafrica corre mesta e colma di lacrime la notizia della scomparsa di suor Graziana Folinazzo, reggiana d’adozione, straordinario esempio di dedizione al prossimo. Una vita spesa nella povertà, a servizio degli altri, fossero bambini, giovani, anziani, malati…
Suor Graziana Folinazzo si è spenta in M’Banza Congo il 6 novembre 2021. Si era recata in Angola, presso la missione delle Suore missionarie del Verbo incarnato, per sostituire temporaneamente una consorella e si apprestava a rientrare quando è stata colpita dal virus. Pur essendo vaccinata il suo fisico era segnato dalle malattie contratte nella missione in Centrafrica. Era nata a Sambiase di Lamezia Terme il 6 febbraio del 1947. Conseguì i voti l’8 maggio del 1966 presso la Casa madre dell’ordine, a Fiesole, direttamente dalle mani della fondatrice Madre Giovanna. Operò dapprima nella sua Lamezia Terme, presso la Parrocchia della Pietà, quindi dal 1971 a Reggio Emilia, presso la parrocchia di San Giuseppe e, dagli anni Ottanta, anche nella pastorale aggregata con Preziosissimo Sangue e Immacolata concezione. Qui si prese cura, in particolar modo, dell’educazione dei più piccoli, della catechesi e dell’assistenza ai malati.
Persona semplice, di grandissima fede, speranza e di un altruismo senza confini. Non è possibile ricordarla diversamente che nella sua tonaca. Nel 1987 la scelta di partire per la Repubblica Centrafricana, prima a Taley e poi a Bozoum, dove con suor Emilia Crameri e suor Rita Fierro (uruguaiana) attivarono una missione a servizio di bambini orfani, l’alfabetizzazione, la cura dei più bisognosi, l’evangelizzazione; qui le raggiunse anche la reggiana suor Rosa Ferretti, negli anni Novanta. Purtroppo a seguito di un nuovo colpo di stato, la missione si concluse nel 2015.
A Reggio Emilia l’ultima presenza di suor Graziana la vide anche in ritiro presso l’Abbazia di Marola, quindi il ritorno nella natia Lamezia Terme dove, con piacere, accoglieva gli amici di Reggio Emilia di passaggio sin là. Ad agosto la scelta di tornare nel continente africano, nonostante i suoi 74 anni. Un’ultima missione dove, per tre mesi, avrebbe dovuto sostituire una consorella rientrata in Italia per il Capitolo. Lì, pur non parlando portoghese, si recava come consueto a visitare i malati, i piccoli orfani e, in particolare, un bambino, claudicante, che aveva aiutato a rimettersi in piedi e che, forse, conserverà il ricordo e il sorriso melanconico ma colmo di speranza di suor Graziana, donna dal cuore grande spentosi a servizio per il prossimo.
Sono in corso le procedure per definire le modalità del rientro della salma. Sul prossimo numero del settimanale diocesano La Libertà, anche, un ricordo di Giuseppe Piacentini, comandante dei Carabinieri Forestali del Parco nazionale dell'Appennino.