Si è aperto il dibattimento in tribunale a Reggio, che vede come imputati a processo per una presunta evasione fiscale milionaria, Giuliano Ruffini e il figlio Mathieu (come riportato dai quotidiani reggiani, ndr). Il 76enne collezionista reggiano è accusato di evadere le imposte sui redditi in quanto venditore di opere d’arte sul territorio italiano; reato compiuto in concorso con il figlio.
Gli inquirenti ritengono che la residenza dichiarata dal collezionista in Belgio sia fittizia, e questo gli avrebbe permesso di evadere le tasse nel 2014 e nel 2015 e, inoltre, "non hanno presentato le dichiarazioni annuali ai fini Iva per tre anni, dal 2013 al 2016, oltre alle dichiarazioni per le imposte dirette per il 2013, essendo stata accertata un’imposta dovuta per un ammontare superiore alle soglie di punibilità fissate sempre per legge. L’ irpef accertata come evasa per il 2013 sarebbe di 1,5 milioni di euro, l’Iva per il 2013 di 654mila euro, per il 2015 di 1 milione di euro e per il 2016 di 240mila euro".
Ai due viene poi contestata l’omessa dichiarazione. Il processo è stato rinviato per dare inizio all’istruttoria.
Ricordiamo l’indagine su Ruffini in Francia per truffa e riciclaggio insieme al figlio, su una presunta falsificazione avvenuta a Reggio di opere d’arte, poi vendute a cifre astronomiche.
Questo era il povero anziano indifeso picchiato dalla Polizia giusto?
(Ema)
Commento più inappropriato non poteva essere espresso . Che collegamento ci può essere tra una presunta evasione fiscale ed essere sottoposto a maltrattamenti illegali per aver utilizzato uno sportello bancomat ?
Quanto acume
(giubba)
dal commento, mi pare condannato prima della sentenza, ma che strano paese il nostro.
Penso che debbano essere i tribunali a fare le sentenze, non i cittadini
Malvolti Roberto