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Furto al Rifugio Città di Sarzana, mille euro di danni. Il titolare: “Comportamento vigliacco”

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Sono entrati forzando la finestra. Hanno consumato delle bibite, lasciato un po' di spazzatura e portato via alcune cose. Questo è quanto accaduto la notte del 30 ottobre scorso al Rifugio Città di Sarzana, a circa 1,500 metri di quota, in prossimità del Lago di Monte Acuto nell'Appennino tosco-emiliano. Lo denuncia il gestore, Adriano Vitali in un post su Facebook: "L’ultima intrusione era stata cinque o sei anni fa e speravo sarebbe stata l’ultima. Invece, ieri sera, arrivando al rifugio mi sono accorto che la finestra del bagno era stata forzata e alcune persone erano entrate dentro. Sono entrati anche in magazzino facendo leva e spaccando il legno dello stipite della porta". Un'azione che si presume breve, di giornata, poiché tra i rifiuti è stata trovata anche una focaccia fresca, di quelle che si acquistano la mattina nei forni.

Quella notte il Rifugio era chiuso, ma come ogni presidio di montagna possiede una porta sempre aperta sul retro in caso di emergenza, per permettere agli escursionisti di passaggio di ripararsi. In questo caso, però, le intenzioni dei ladri erano altre. Oltre al danno economico, che si stima essere sui mille euro tra materiali e mano d'opera, c'è anche l'aspetto morale: razziare viveri a un rifugio di montagna, il quale impiega ore per approvvigionarsi a valle, così come danneggiare le serrature è un "comportamento vigliacco", come sostiene lo stesso gestore.

Indignata anche l'associazione di alpinismo lento Mangia Trekking, che con Adriano e suo figlio Elia avevano stretto un legame di forte amicizia, e che non molto tempo prima si erano adoperati per rifornire il rifugio di alcune derrate alimentari e per portare i rifiuti a valle. "Siamo molto affezionati al luogo e alle persone che da 17 anni gestiscono il rifugio - afferma l'associazione -. Queste azioni ci lasciano sbalorditi. Essendo che non è la prima volta che accade speriamo si prendano dei provvedimenti".

Intanto il titolare sta già provvedendo alle riparazioni. Nel mese di novembre il rifugio resterà chiuso e si potrà quindi ripristinare tutto al meglio in attesa della riapertura invernale. "Alla fine il danno maggiore lo hanno fatto a sé stessi più che al rifugio - conclude Adriano -. Gli auguro di avere il tempo di rendersene conto perché la vita finisce in un attimo".

2 COMMENTS

  1. Ho sempre sostenuto che chi ama la montagna e va in montagna è portatore di valori di serietà, onestà e altruismo; ma di fronte a questi eventi, dispiace dirlo, ma devo ricredermi; mi chiedo: perchè succedono queste cose?; ma perchè la delinquenza arriva anche quì?. Condivido il pensiero di Andrea, andiamo a trovare questi gestori per dimostragli la nostra solidarietà

    (Franzini Lino)

    • Firma - Franzini Lino