“E’ la prima volta che le tre riserve Mab Unesco attive in Emilia-Romagna si presentano assieme ed è un passo strategico nella direzione del vivere sostenibile. Nella nostra regione già 460.000 persone, circa, risiedono nelle are Mab e, loro, hanno un compito importante” afferma Barbara Lori, assessore regionale alla montagna, parchi e forestazione, aree interne, programmazione territoriale e paesaggistica intervenuta durante l’iniziativa che ha presentato le Riserve di Biosfera di Delta del Po e l'Appennino Tosco Emiliano (attive dal 2015) e Po Grande (attiva dal 2019), a Ecomondo a Rimini.
Un evento che si è tenuto nella fiera di riferimento in Europa per la transizione ecologica e la sostenibilità.
“Queste tre Riserve di biosfera – ha proseguito l’assessora Lori - si estendono solo per l’Emilia-Romagna, in 85 comuni in territori tra i più suggestivi, ricchi di storia, produzioni tipiche ed eccellenze ambientali. Ben rappresentano l’Emilia Romagna: il Delta del Po, l’asta del fiume Po e l’Appennino, luoghi in cui il legame tra il territorio e le persone che lo abitano è unico e indissolubile. Nei loro primi anni di attività le aree Mab Unesco hanno dimostrato di essere altrettanti straordinari strumenti di sviluppo sostenibile e conservazione delle risorse previsti dall’Onu (SDGs). Ora iniziano a camminare assieme creando sinergie e rendere più efficace la nostra capacità di cogliere opportunità, facendo conoscere queste tre realtà in scala mondiale”.
“Riteniamo fondamentale questa occasione di incontro e di scambio a Ecomondo – spiega Aida Morelli, coordinatrice della Riserva di Biosfera Delta del Po - per trasmetterne l’importanza strategica delle Riserve di Biosfera. Esse sono il braccio operativo del programma Mab. La concretezza della nostra mission è nell'identificazione e nella valutazione dei cambiamenti climatici in relazione ai processi socio-economici al fine di raggiungere uno sviluppo sostenibile e la conservazione della biodiversità”.
“Un grande valore aggiunto alla strategia complessiva del Programma Mab è quello che si definisce oggi nel concreto con il coordinamento della Regione Emilia-Romagna – spiega Meuccio Berselli, coordinatore della Riserva di Biosfera Po Grande -. Lo sviluppo di una rete di luoghi diventa l’occasione per sperimentare e lavorare insieme, generando nuove esperienze turistiche, contribuendo ad una qualità di vita migliore e ad un futuro di crescita e occasioni lavorative per le nuove generazioni. Grazie a questa sinergia, sarà possibile incentivare ulteriori collaborazioni lungo grandi asset, come quello del Po”.
“Partecipazione e collaborazione attiva delle persone sono il valore aggiunto che le Riserve di Biosfera portano nei territori alla sfida sostenibilità. Per questo sono importanti gli stili di vita, la cultura e la responsabilità delle imprese, la formazione che si realizza nelle scuole. La sostenibilità nelle aree Mab Unesco si realizza dal basso e non solo nei vertici internazionali – conclude Fausto Giovanelli, coordinatore della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco emiliano -. Le Riserve di Biosfera della Regione possono essere laboratori di creatività e nuove alleanze per la transizione ecologica e persone e natura possono esserne protagonisti".
In un secondo step saranno previsti incontri di coordinamento per i primi progetti identitari e comuni tra le Mab: la filiera corta delle produzioni agroalimentari enogastronomiche, le specie endemiche presenti, la qualità dell’aria e dell’acqua, la mobilità green, attraverso progetti di ciclabilità.