Notte di luna crescente ad alta quota: silenziosa, bastarda, impenetrabile,
tra ombre di monti giganti e secolari faggi.
Notte d'ansia, sconforto, scoramento, per un paese che aspetta trepidante di rivedere al proprio focolare
un volto tanto caro.
Ore di speranza mista ad angoscia che l'orologio del campanile della piazza muta in rassegnazione
quando la notte si fa giorno e la luce del mattino rischiara un corpo immobile senza vita alcuna.
L'acqua del fosso si è tinta di rosso sangue e gli occhi, che in vita rispecchiavano la bontà dell'essere,
rimangono fermi, vitrei, sbarrati al cielo in cerca della pietà di Dio... i passi di Fulvio non avranno più
ritorno.
In ricordo di Fulvio Venturi