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Il comitato Salviamo le Cicogne risponde alla dichiarazioni del presidente Bonaccini

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Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato "Salviamo le Cicogne"

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Martedì scorso, 19 ottobre 2021, il presidente della Regione Emilia Romagna in tour a Correggio per promuovere il suo libro “Il paese che vogliamo” ha citato un suo ricordo dell’ottobre 2017, pochi giorni dopo la sua delibera di chiusura di tutti i punti nascita in montagna.
“Andai a Castelnovo Monti a un incontro pubblico per spiegare i motivi, se non fosse stato per la polizia avrei preso un pugno in faccia da un membro del comitato delle Cicogne, vestito da cheyenne…”.
Questo almeno è quanto riportato da una testata locale.
Vorremmo ancora una volta tranquillizzare il presidente Bonaccini sulle nostre reali intenzioni e comportamenti, come già abbiamo avuto modo di dirgli di persona l’8 gennaio 2019 in un incontro in Regione, quando ci palesò il suo ricordo.
Il nostro intento non è quello di fare i giustizieri, attaccar briga o incendiare le piazze, il nostro obiettivo è difendere ed ora riaprire il punto nascita e lo portiamo avanti non facendo sconti alla verità, attraverso una campagna incessante di informazione.
Proprio perché sapevamo che il suo arrivo il 20 ottobre 2017 a Castelnovo avrebbe dato stura a una animata protesta, per evitare di essere coinvolte in eventuali situazioni di eccesso abbiamo preferito manifestare la nostra protesta rimanendo a casa.
E nessun cheyenne può fregiarsi di essere membro delle Cicogne.
Quindi nello smentire l’accusa rivoltaci, ribadiamo che essa toglie onorabilità a noi e non fa onore neanche al presidente, essendo ampiamente documentato addirittura dalle fotografie pubblicate nelle prime pagine dei giornali locali e dalle cronache riportate dalle testate digitali, che le Cicogne non erano presenti.
Non solo, in un video dell’epoca si vede perfettamente l’arrivo e l’ingresso in teatro di Bonaccini, perfettamente libero dalla folla che era distanziata da lui grazie ad un corridoio di militari in servizio.
Ci spiace che vengano raccontate cose così disdicevoli su di noi alla stampa, ma non vogliamo costruirne un caso poiché il clima teso della serata certamente ha influito sui ricordi.

La portavoce del comitato Salviamo le Cicogne

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