Ieri gli Amici del Comitato Pro diga di Vetto si sono mobilitati con una "trattorata" lungo il fiume Enza, per rivendicare il bisogno d'acqua degli agricoltori che operano tra le provincie di Reggio e Parma. Così parla Luciano Catellani, agronomo, agricoltore e membro del Comitato Pro diga: "Questa diga è necessaria per l'ambiente. Se viene a mancare l'acqua, manca il verde e l'ossigeno per la popolazione. Ma è anche un discorso di tipo agricolo: in nostri prati senza foraggio per gli animali costretti ad andare fuori zona a prenderli. Si potrebbero riempire anche le bonifiche in primavera con l'acqua dell'Enza, acqua pulita per tutti quanti. Questo aspetto è fondamentale. Lancio un appello ai politici: si diano una mossa".
E sono tanti, anche tra gli amministratori, a sostenere la realizzazione della diga, ormai progettata 40 anni fa dall'ingegner Marcello. Come lo stesso neo-sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti, che come primo atto ufficiale si è recato a Traversetolo (Parma) per firmare la petizione, insieme allo stesso sindaco del paese, Simone Dall'Orto.
"A Traversetolo si è scritta una pagina importante del prosieguo del progetto diga - afferma il Comitato -. È stato sancito un patto che vedrà la fattiva collaborazione di queste due istituzioni pubbliche a beneficio di tutta la filiera che potrà avvenire dopo la costruzione del lago di Vetto". La petizione vola verso le duemila firme.
sono con voi, avete ragione a farvi sentire.
(anonimo)
Forse si comincia a intravedere una luce in fondo al tunnel: dopo oltre trent’anni di miopia assoluta, passata anche attraverso le fantomatiche lontre, la politica regionale si sta accorgendo della improcastinabilita dell’opera.
Resta da capire quale “escamotage” verrà usato per giustificare un ritardo ingiustificabile.
(Ivano Pioppi)
Grazie Agricoltori della Pedemontana, chiedete solo di avere una piccola parte di quelle acque limpide dell’Enza che per otto mesi vengono mandate a Po, ma il peggio deve ancora venire, la nuova legge Europea sul DMV peggiorerà la Vostra situazione; se volete l’acqua, con i Vs. trattori dovete andare sotto certe torri, e piazzare le tende, come fecero chi fece sospendere i lavori della diga di Vetto nel 1988. A una certa politica di Voi Agricoltori della Pedemontana e di noi Montanari non importa nulla. Proprio oggi leggevo sulla Gazzetta di Parma che la quarta corsia dell’A1 da Piacenza a Modena Nord è prioritaria; non è prioritaria l’acqua per gli Agricoltori, l’energia pulita, il lavoro e sviluppo per i paesi montani, evitare i danni da esondazione a Valle, garantire il DMV di qualsiasi portata fino a Po, fermare lo spreco delle acque nei periodi di abbondanza, ecc. ecc.; sono importanti le Autostrade, le Tangenziali, le Ferrovie, anche i ponti dove forse non servivano come quelli di Calatrava a R.E; ma questa è l’Italia che ci troviamo e che forse meritiamo. Chi contribuì alla sospensione dei lavori della Diga di Vetto e chi da 32 anni si oppone alla ripresa dei lavori, manderà giù qualsiasi “rospo” ma non ammetterà mai di aver sbagliato, nel timore di essere accusato di essere la causa di 32 anni di danni agli Agricoltori, della mancata produzione di energia elettrica, dei danni da esondazione a Lentigione e di mille altri danni. Ma ora la politica sembra si sia inventata la soluzione, una idea geniale, ha estratto il coniglio dal cappello; una proposta di tre invasi “Medio Grandi”, uno sull’Enza, uno sulla Lonza e uno sulla Bardea, ma intanto gli anni passano e milioni di Euro se ne vanno; non commento questa proposta, lascio ai lettori privi di “ideologie” il commento.
(Franzini Lino)