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Firmato il patto di gemellaggio con Kahla

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È rientrata nei giorni scorsi la delegazione di Castelnovo ne' Monti che a Kahla ha firmato il nuovo patto di gemellaggio con il Comune della Turingia, legata a Castelnovo da eventi che hanno segnato la storia di persone e territori. Alla firma hanno partecipato il sindaco di Castelnovo Enrico Bini, il Sindaco di Kahla Jan Schönfeld ed alcune autorità della regione tedesca della Turingia. Insieme al sindaco anche membri dell’amministrazione, del comitato gemellaggi e il parroco Don Giovanni Ruozi che per la prima volta ha benedetto, secondo il rito cristiano, il luogo in cui sono stati sepolti i deportati italiani.

Presenti anche alcuni parenti delle vittime che nel 1944 furono deportate nel durissimo campo di Kahla e non fecero più ritorno. Tra i nostri compaesani ricordiamo Inello Bezzi, Roberto Carlini, Anselmo e Renato Guidi, Pierino Ruffini, Francesco Toschi ed Ermete Zuccolini. "Il mio bisnonno morì pochi giorni prima che liberassero il campo - afferma Cristina de Marsico, nipote di Ermete Zuccolini e presente alla cerimonia -. Quest'anno ho portato una croce di legno in sua memoria, Ermete era infatti un falegname e così anche suo figlio Claudio, che ha intagliato la croce".

Legati dalla passione per il legno, Claudio Zuccolini era ancora nella pancia della madre quando il padre fu deportato a Kahla. "Nostra madre ci ripeteva sempre di cercarlo - racconta Claudio -, il non sapere accentuava ancora di più il suo dolore e quindi trent'anni fa siamo partiti per Kahla, spinti dal desiderio di scoprire cose nuove sugli ultimi anni della sua vita. Prima della caduta del muro di Berlino, infatti, non avevamo accesso alla zona della Turingia". Da quando Claudio e i suoi familiari hanno scoperto il luogo della sepoltura sono andati a visitarlo ogni anno. Poi il Covid ha impedito qualunque spostamento, e da quasi tre anni Claudio non ha potuto far visita al padre. Quest'anno ad andare a trovare il bisnonno è andata invece Cristina, portando la croce con sé. Insieme a lei la nonna Carmen Zuccolini, il nonno Leonello Pedori, la madre Simona Pedori e la sorella Elena de Marsico.

Ora tra Kahla e Castelnovo non intercorre solo la storia, ma anche un patto di gemellaggio. La controfirma sarà prevista ad aprile, quando la delegazione di Kahla farà visita a Castelnovo. Un legame simbolico molto importante per i parenti delle vittime che ora le sentono "un po più a casa", nella certezza che tutti i deportati non saranno mai dimenticati. "Un impegno solenne in memoria delle vittime e un segno per le future generazioni - conclude Lucia Manfredi, Assessore ai Gemellaggi -. Ora sappiamo che da fondamenta così salde non può che nascere un’amicizia duratura e ringrazio tutti coloro che hanno partecipato a questo viaggio".