Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Salviamo le cicogne
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Il 4 ottobre del 2017, 4 anni fa, il Ministero della Salute diretto da Beatrice Lorenzin diede parere negativo (seppur consultivo) alla richiesta di deroga alla chiusura dei piccoli punti nascita presentata dalla Regione Emilia Romagna. Immediatamente dopo la Regione ne deliberò la chiusura.
Fu il peggio della politica perché con l’inganno ed il sotterfugio venne negato il diritto alla deroga che spetta ai punti nascita delle zone orogeografiche disagiate e fu così eliminata l’assistenza al parto nell’intero territorio montano dell’Emilia Romagna.
Da allora è stata una via crucis di elicotteri e parti lungo le strade, mentre i dati veri sull’esito delle nascite sono chiusi dentro i cassetti.
Dalla vigilia delle elezioni regionali del gennaio 2020, Bonaccini ha cambiato atteggiamento: liquidato l’estremista Venturi, ha fatto ammenda per l’errore compiuto nel chiudere questi presidi sanitari essenziali per i territori dispersi ed ha più volte ripetutamente annunciato la riapertura.
Ma ad oggi per Castelnovo ne’ Monti non esiste nessuna iniziativa ufficiale.
Cosa si aspetta?
Comitato Salviamo le cicogne
Questa bellissima decisione ‘ stata la pietra miliare per la regressione definitiva della ns montagna, a cui si dovrebbe guardare con una prospettiva ed una logica diversa; non solo cercare di far quadrare i conti, ma soprattutto capire come aiutare gli abitantio della montagna a restarvi e contribuire allo spolamento inesorabile, al quale nessuno sta ponendo rimedio. I politici che hanno preso questa scellerata decisione dovrebbero dimettersi tutti e subito!
(Enrico Ferretti 1960)
Beh, se dobbiamo capire come aiutare gli abitanti(o) della montagna a contribuire allo spopolamento inesorabile, direi che siamo sulla buona strada…se dovesse essere eletto sindaco, le consiglio di assumere un buon addetto alla comunicazione.
Inoltre mi permetto di farle notare, che la “scellerata decisione” mi risulta sia stata presa nel 2010 quando il ministro Ferruccio Fazio emanò le linee d’indirizzo sui punti nascita. In carica: governo Berlusconi IV in coalizione con la Lega Nord. Dato che mi risulta anche che lei sia stato referente della Lega Nord per la zona dell’Appennino Reggiano, probabilmente i politici che dovrebbero dimettersi tutti e subito li conosce meglio lei di noi. Perchè non glielo chiede di persona?
(Andrea)
Caro Andrea se per lei è stata una scelta corretta …o è l’avvocato di bonaccini?
(Luchino)
Caro Luchino,
Ho forse scritto che sia stata una scelta corretta???
Men che meno ho difeso Bonaccini, che poco o nulla ha fatto per ottenere la delega…
Mi permetto di consigliarle di rileggere meglio ciò che ho scritto…
(Andrea)
Scusi…deroga…
(Andrea)
Sig. Andrea, preciso anzitutto che non sono il neo eletto sindaco, ma solo un omonimo. Scrivendo di fretta con lo smart phone, ho omesso la negazione non scrivendo come volevo:”per evitare lo spopolamento”; a tale riguardo la ringrazio per avermi suggerito un addetto alla comunicazione e lo faro’ di certo quantro partecipero’ alla prossima tornata per le amministrazioni comunali.
Cordialmente …
(Enrico Ferretti 1960)
Sig. Enrico
a questo punto mi scuso per l’equivoco (mea culpa il 1960 poteva essere un indizio): in qualità di comune cittadino è molto più giustificato di un candidato sindaco a scrivere di fretta con lo smart phone, ed omettere le negazioni.
Se poi deciderà di partecipare alla prossima tornata elettorale (spero non con la Lega), le faccio sin d’ora i miei migliori aguguri!
Cordialmente
(Andrea)
Il lavoro svolto dal Comitato Salviamo le cicogne fu ammirevole, solo chi ha gli occhi bendati dalle ideologie o non vede e non sente per ordini di partito non lo ha compreso. Fu un grande lavoro mirato a mantenere un servizio su questi territori, un beneficio per la montagna. Se è vero, come presumo lo sia, che il 4 ottobre di 4 anni fa venne negato il diritto alla deroga che aspettava ai punti nascita delle zone disagiate, è altrettanto vero che negando questa deroga fu dato l’ennesimo colpo di grazia a questi territori. Leggere certi commenti come quelli del Sig. Andrea fanno capire che i paesi montani, a partire da Castelnovo ne Monti, non avranno futuro, perchè ci sono troppe persone che non comprendono che il “Bene Comune” viene prima dell’interesse del partito, ma purtroppo per ordini di partito si dice di no anche a ciò che serve. Mi auguro solo che chi riveste cariche di vario genere, Amministratori, Presidenti o altro, che da anni stanno portando i nostri territori montani allo spopolamento totale, non chiedendo i servizi o le opere che servono, un giorno prima di lasciare questa terra, abbiano un attimo di lucidità e la loro “coscienza” gli faccia comprendere quale immenso danno hanno arrecato ai nostri paesi montani, opponendosi a ciò che andava fatto; quello sarà un triste attimo per loro.
(Franzini Lino)
Sig. Franzini
sono io che scrivo male, o voi che leggete ciò che volete? Ho mai scritto che il punto nascite andava chiuso, oppure ho forse difeso qualche partito? Ho, al contrario, semplicemente fatto notare come anche i rappresentanti di partiti che gridano allo scandalo, hanno avuto un ruolo decisivo nel processo di chiusura. Come dire…lancio il sasso e poi nascondo la mano.
Spero, stavolta, di essere stato più chiaro…
(Andrea)
Egr. Sig. Andrea, a me era parso di leggere dal suo commento che a far chiudere il punto nascite di Castelnovo sono state le linee di indirizzo del ministro e non chi diede parere negativo alla richiesta di deroga, se ho letto male Le chiedo scusa; il mio commento era mirato a quanto scritto dal Comitato le cicogne. Ma se Lei vuole assolvere chi non concesse questa proroga, pazienza. Ma io non accetto proprio questo, che sia stato Fazio, Pinco Pallino o il Padre Eterno o chi per lui che non ha concesso la proroga, il Punto nascite non andava chiuso e si doveva lottare con tutte le forze, come hanno lottato Le cicogne per impedirne la chiusura. La differenza tra me è Lei è proprio questa, Lei vuole accusare qualcuno e assolvere altri, io accuso tutti, di qualsiasi colore, semplicemente perchè a me interessa che non venga tolto un servizio alla montagna; ma questa differenza nessuno la capirà mai, e non vedono neppure il baratro che abbiamo di fronte, pazienza, mi spiace per quei pochi giovani che sono ancora su questi paesi.
(Franzini Lino)
Egregio Sig. Franzini,
nel mio commento evidenziavo che a far chiudere il punto nascite di Castelnovo sono state ANCHE le linee di indirizzo del ministro, e questo è un fatto incontestabile. Quelle linee guida imponevano la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti all’anno, senza possibilità di deroghe.
Mi pare poi di aver scritto chiaramente che “men che meno ho difeso Bonaccini, che poco o nulla ha fatto per ottenere la deroga”.
A mio avviso a questa decisione scellerata hanno contribuito un po’ tutti: il governo di destra (Berlusconi appoggiato da Lega Nord e fascisti) che ha varato le linee guida, quello di centro destra (Renzi appoggiato da PD e democristiani) che ha negato la deroga, e quello regionale di centro sinistra (Bonaccini) che non ha fatto nulla perchè questa deroga venisse concessa.
Capisco che in rete ci sono Sue foto con Salvini (anche se per la verità il Suo sguardo mi pare un po’ perplesso), e che quindi come scrive il sig. R forse anche Lei ha gli occhi un po’ bendati dalle ideologie dighiste e non vede e non sente per ordini di partito, ma sentir pontificare i leghisti come se loro non c’entrassero nulla, questo lo trovo francamente inaudito…
Cordiali saluti
(Andrea)
sig. andrea lei è stato molto chiaro e “solo chi ha gli occhi bendati dalle ideologie o non vede e non sente per ordini di partito non lo ha compreso” (virgolettato si riferisce a quanto affermato dal sig. franzini).
Credo di avere capito che il Sig. franzini sia stato eletto nella maggioranza del comune di ventasso, Bene….. auguro a lui buon lavoro sopratturro per la costruzione della tanto agognata diga di vetto e la riapertura del punto nascite della nostra montagna.
(R)
Sig. (R), spero proprio che si riprendano i lavori della Diga di Vetto e che venga riaperto il Punto nascite, non per me che ho 73 anni ma per il futuro di queste terre montane. Oggi, 6 ott, 2021, ore 13,45 sul TG1 si diceva che presto avremo 5 Miliardi di persone che avranno difficoltà ad accedere all’acqua potabile, ma qui la buttiamo via per otto mesi all’anno per poi pompare quelle acque “pulitissime” del Po quando servono per irrigare quello che mangiamo. Decida Lei se questo è normale, ma ci sarà sicuramente chi pensa che con la rete 5G si potrà portare l’acqua in tutto il mondo e che i bimbi della montagna possono nascere in elicottero, beati loro. P.S. Non faccio parte di nessuna maggioranza del Comune di Ventasso, forse avrò un ruolo nella Manicipalità di Ramiseto, ma non sono un componente del Consiglio Comunale di Ventasso, mi spiace deluderla..
(Franzini Lino)
Come regola è quantomeno imprudente il semplificare troppo problematiche per loro stessa natura complesse – e tra queste figura sicuramente l’organizzazione della rete ospedaliera – ma resta nondimeno lo spazio per una qualche considerazione anche da parte dei non addetti ai lavori.
Dobbiamo innanzitutto supporre che il criterio del numero minimo di parti per mantenere in attività un Reparto dedicato sia stato concepito sulla base di valutazioni tecnico-professionali, fatte poi proprie dai decisori politici, indipendentemente dal loro “colore”, ma un distinguo può essere fatto.
Un conto è il darvi applicazione in aree dove la chiusura di un Reparto offre alternative “a portata di mano” o quasi, quanto a distanze e rete stradale – pur se qualsiasi chiusura del genere crea comunque disagi nel rispettivo bacino di utenza – mentre altra cosa è il farlo in territori “difficili”, vedi quelli montani.
Non a caso, se non erro, erano previste eventuali e motivate deroghe al sopraddetto criterio, e del resto anche da noi il PAL degli anni addietro – credo declinabile come Piano Attuativo Locale – aveva previsto tre poli ospedalieri provinciali, tra cui Castelnovo Monti, giustappunto a motivo del territorio servito.
C’era chi guardava con favore il far convergere quanto più possibile le prestazioni ospedaliere all’interno di grandi strutture, vedendovi una pluralità di vantaggi, ma pure il Covid ha mostrato i limiti di tale “strategia”, e forse ci si orienterà verso un modello che rivaluti il ruolo degli ospedali “minori” o periferici.
P.B. 07.10.2021
(P.B.)