Riceviamo e pubblichiamo.
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A poche ore dal voto amministrativo del 3 e 4 ottobre, come Partito Democratico ci rivolgiamo alle cittadine e ai cittadini dei Comuni di Castellarano, S. Martino in Rio, Ventasso e Casina affinché sostengano con il loro voto i candidati Giorgio Zanni, Paolo Fuccio, Antonio Manari e Anna Fornili.
Lo facciamo nel pieno rispetto del carattere civico e plurale delle loro liste, ricche di persone rappresentative del territorio, fortemente orientate alla valorizzazione di giovani e donne, del mondo dell’associazionismo, del lavoro e delle professioni.
Ma il civismo non è mai neutro e ogni scelta di governo è prima di tutto una questione di valori e una scelta di campo di fronte ai bisogni della collettività.
Il futuro del Paese e anche delle piccole comunità si lega, ormai lo sappiamo, a obiettivi quali transizione ecologica e digitale, lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, sostenibilità ambientale e inclusione sociale.
Ai Sindaci spetta un grande compito: accompagnare le comunità fuori dalla pandemia attraverso un percorso impegnativo ma ineludibile, quello della trasformazione verso un modello di sviluppo sempre più qualitativo, sostenibile ed equo. Una sfida che richiede coraggio, innovazione, visione.
Il profilo, la storia e i programmi dei tre candidati Zanni per Castellarano, Fuccio per San Martino in Rio e Manari per Ventasso, confermano la capacità, già dimostrata nel primo mandato, di dare concretezza a queste sfide. A loro si accompagna la freschezza di Anna Fornili, candidata a Casina, architetta ed insegnante, profondamente europeista e aperta ai problemi del mondo, avvezza nella sua vita a mettersi a disposizione della comunità. Una donna con una grande aspirazione verso un futuro a misura di tutti e soprattutto dei giovani perché scelgano di non andare via.
Questi gli impegni che accomunano i candidati, ognuno con le specificità del proprio territorio: investimenti a difesa dell’ambiente e della qualità dell’aria, dalla pianura alla collina all’Appennino, sostegno all’ innovazione in agricoltura e negli insediamenti industriali, valorizzazione dei territori a vocazione turistica, rigenerazione urbana e consumo di suolo a saldo zero, recupero dei centri storici, dei borghi e delle frazioni, risparmio energetico, misure per la mobilità sostenibile, aumento della banda larga e superamento del digital divide, lotta agli sprechi. Il tutto in sinergia e nuova linfa per il sistema dei servizi alla persona, con investimenti per la medicina di territorio attraverso due nuove case della salute, per la scuola garantita anche dove i bimbi sono pochissimi come a Ventasso, per la cultura, per le giovani coppie, con l’impegno al contrasto delle discriminazioni e della violenza contro le donne, con nuove proposte verso i bisogni della popolazione anziana e del mondo della disabilità, a favore di una cultura del rispetto per tutti .
Questo per noi significa scelta di campo e di valori, coerente con un profilo progressista , aperto al nuovo ma ancorato a quel filo che lega una vasta comunità di amministratori ed elettori di centro sinistra della nostra provincia che hanno a cuore la coesione sociale come volano di giustizia, di progresso economico, di promozione umana. Comunità nelle quali le amministrazioni si adoperano ogni giorno per non lasciare indietro nessuno.
Per questo a Giorgio, a Paolo, ad Antonio, ad Anna e ai candidati delle loro liste va il nostro sostegno e il nostro “in bocca al lupo”. Ai loro concittadini l’invito a votarli.
Gigliola Venturini
Segretaria Provinciale PD Reggio Emilia
Un bel temino recitato a memoria. Mi pare però più o meno lo stesso che recitava Matteo Renzi, che, a suon di panzane, ha compiuto il vero miracolo italiano: completare la transizione del PD da partito di sinistra a partito di centro-destra (leggi rinascita della DC), e far crollare i consensi dal 40 al 18%…
Se non cambiate davvero (meno chiacchiere e più fatti), finiremo tutti fritti nella padella di Giorgia Meloni…
(Andrea)
Se Renzi era un peso o un freno per il PD, come pare dirci Andrea, dopo la sua fuoriuscita, per fondare Italia Viva, ci si doveva verosimilmente aspettare un “decollo” del PD, che non sembra tuttavia esservi stato, stando sempre alle parole di Andrea.
Per decollo non intendo tanto i livelli di consenso – che possono andare e venire, e che si misurano soltanto col voto e con gli andamenti elettorali – ma piuttosto l’esprimere proposte “originali” e realistiche per il presente e il futuro del Belpaese (i “fatti” di Andrea).
Per rimanere nei “paraggi di casa”, e salvo mie sviste, non mi sembra che in questi anni il PD abbia avanzato un suo “disegno” per la tenuta e il rilancio della nostra montagna, e altrettanto credo possa dirsi, a meno che qualcosa mi sia sfuggito, per Ventasso.
Anche a giugno di quest’anno, allorché sono state mosse critiche sulla gestione amministrativa del quinquennio, ha risposto il gruppo consigliare di maggioranza, mentre il partito è rimasto in silenzio (per accertarsene basta ricercare “Ventasso critiche”).
Se allora il PD non ha ritenuto di intervenire, forse perché si trattava di questioni amministrative, e non politiche, viene da chiedersi perché mai oggi abbia invece deciso di “scendere in campo”, all’ultimo minuto, visto che il terreno di gioco è sempre lo stesso.
P.B. 01.10.2021
(P.B.)