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Nuova vita per il castagneto del Borello al Centro di spiritualità di Marola

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Sabato 25 settembre al Centro di spiritualità di Marola (ex seminario) c'è stata una festa di memoria e di futuro: di memoria perchè molti hanno potuto ricordare gli anni giovanili dello studio vissuti qui, ma di futuro perchè negli ultimi due anni, nonostante i limiti imposti dalla pandemia, si è lavorato per ridare nuova speranza di lunga vita allo splendido castagneto di oltre 50 ettari sul monte Borello, sullo spartiacque tra il Tresinaro e il Tassobbio.

E' il risultato dell'impegno di molti attori, istituzionali e non che è bene citare sperando di non dimenticare nessuno: la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, Il Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano, la Unione Montana Appennino Reggiano, il Comune di Carpineti come istituzionali, Emilbanca come sponsor, ma gli attori principali che hanno proposto, avviato e realizzato il progetto sono stati: la Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla che ha messo a disposizione il castagneto, l'Associazione Amici del Castagneto Matildico di Marola, appositamente costituita con la partecipazione di molti ex allievi del seminario, il Consorzio Forestale Terre Medio Appennino Reggiano che ha realizzato i lavori.

Lavori che non sono ancora terminati, ma sono già visibili i risultati con una semplice passeggiata lungo il sentiero principale che porta alla sommità del Borello.

Il tecnico Marco Picciati ha illustrato parte dei lavori ad un gruppo di diverse decine di persone che lo hanno seguito su per il sentiero, ed ha spiegato che sono alcune centinaia i castagni secolari che si trovano nel bosco e che sono ben 12 le varietà di castagna delle piante ancora in produzione.

Mille anni dopo che Matilde di Canossa, avvalendosi della consulenza dei monaci, dettò le regole per l'impianto dei castagneti a "sesto matildico", che permetteva di far pascolare le pecore e di raccogliere con comodo le foglie per  alimento e giaciglio degli animali in stalla, il Consorzio ha pensato di tornare a far pascolare le pecore che sono già presenti in loco.

La giornata era iniziata con la Santa Messa celebrata dal Vescovo Camisasca che, annunciando che presto lascerà la Diocesi, ha anche espresso la soddisfazione per essere riuscito a salire nei giorni scorsi sul Cusna e a vedere e benedire da lassù la provincia e la diocesi di cui si è occupato in questi anni.

Ora questi spazi sono disponibili per essere utilizzati e la proposta è rivolta soprattutto alle scuole in continuità con quanto fatto per tanto tempo dal seminario di Marola, che è stato il luogo di formazione di tante generazioni non soltanto di sacerdoti, ma anche di molti laici montanari che sono poi diventati la classe dirigente sul territorio.

Anche per questo erano presenti alla manifestazione molti operatori scolastici: presidi, insegnanti ed anche il dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale.

Nel pomeriggio i partecipanti hanno potuto ascoltare una bella lectio magistralis di don Bruno Bignami, già Direttore dell'ufficio nazionale della CEI per i problemi sociali e del lavoro e postulatore della beatificazione di don Primo Mazzolari, sul tema "Ecologia e spiritualità nella Laudato si' di papa Francesco" da cui è emersa la necessità che la Chiesa  e i cristiani siano capaci di convertirsi a nuovi stili di vita.

L'auspicio è che queste strutture: il Centro di Spiritualità, che dopo i lavori di restauro degli anni scorsi è davvero bello e godibile, e il castagneto matildico siano davvero ultilizzati dalle parrocchie, dalle scuole, dalle associazioni anche per premiare gli sforzi di quanti si sono sacrificati ed hanno lavorato per offrire queste opportunità.