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Marola sabato 25/9: si inaugura il progetto di riqualificazione del castagneto matildico

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L'Associazione “Amici Castagneto Matildico di Marola”,  in collaborazione con il Consorzio "Terre Medio Appennino Reggiano", ha realizzato, con le risorse messe a disposizione dalla nostra Regione, un significativo intervento di riqualificazione del castagneto matildico che si estende per oltre 50 ettari nel comune di Carpineti lambendo i territori limitrofi di Casina e Castelnovo ne’ Monti.
L'Associazione si ispira alla storia, spiritualità e cultura del luogo che, oltre al castagneto, comprende l’abbazia romanica e il vecchio seminario.
Marola è uno degli ecosistemi storico-ambientali più suggestivi dell’Emilia-Romagna. Ancora oggi sono presenti ben 12 varietà di alberi del prezioso frutto, la castagna, che è stata definita anche “il pane dei poveri”.
Questo primo intervento ha permesso di restituire all'antico splendore circa 300 castagni secolari su una superficie di 20 ettari, completamente ripulita.
L'evento inaugurale del Progetto si svolgerà presso l'ex-seminario di Marolla SABATO 25 settembre 2021  con il seguente programma:Ore  9.30: Santa Messa presieduta da Sua Eccellenza mons. Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla.
Al termine della cerimonia religiosa, dopo una breve presentazione del progetto da parte dei presidenti dell'Associazione, Claudio Filippini, e della Società Consortile, Massimiliano Gibertini, verrà impartita la  benedizione.Saluti delle autorità. Interverranno:
- Il Sindaco di Carpineti, Tiziano Borghi
- L' Assessore all'Agricoltura per l'Unione Montana, Costi Stefano
- L’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi
- La vice-presidente della Provincia, Ilenia Malavasi
- Il Vice Presidente di Emil Banca, Carlo Malvolti
- Il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Paolo Bernardi
- Il Presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-emiliano, Fausto Giovanelli

Seguirà un  tour guidato nel castagneto riqualificato.

Ore 13.00: pranzo  c/o i locali del seminario.

Ore 15.00: lectio magistralis di  don BRUNO BIGNAMI, direttore dell'Ufficio Nazionale della CEI per i problemi sociali e del lavoro, sul tema: "Ecologia e spiritualità nella Laudato si’ di papa Francesco".
La conclusione dei lavori è prevista per le ore 17.

Verranno seguite le norme di sicurezza del protocollo COVID (Mascherine – Distanziamento - GREEN PASS o TAMPONE entro 48 ore)

PRENOTAZIONE PRANZO: il pranzo, al costo di € 25, va prenotato almeno entro SABATO 18 SETTEMBRE chiamando il n° 3494344209. Per ogni persona occorre fornire: COGNOME, NOME, DATA NASCITA e TELEFONO di RIFERIMENTO (possibilmente cellulare).

Chiediamo di darne conferma ai seguenti recapiti: [email protected] oppure [email protected] oppure al 3494344209.

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NOTA STORICA DI CLEMENTINA SANTI

Il “Castagneto Matildico” di Marola

Abbraccia quasi totalmente il Monte Borello, cuore verde tra le valli dei torrenti Tresinaro e Tassobbio. Si estende per 56 ettari, con oltre 600 castagni secolari e 12 varietà di castagne. Nel Medio Evo faceva parte della grande distesa boschiva che copriva l’Appennino . In età matildica, ha costituito  una muraglia impenetrabile fra i due castelli di Carpineti e Canossa, dove Matilde trovava sicuro rifugio .

Qui troviamo l’impianto “a sesto matildico”, particolare tecnica di piantare i castagni che la Contessa promosse e diffuse attraverso i suoi monasteri, veri presìdi del territorio, perchè  le castagne, - il pane dei poveri – fossero  di sostentamento agli abitanti e ai pellegrini.

A questo castagneto è storicamente legata la nascita della chiesa abbaziale di Santa Maria: qui, in silva Maraulae, come dicono i documenti, viveva l’eremita Giovanni, che nel concilio di Carpineti (1092) indusse la Contessa a resistere contro l’imperatore.  Erano gli anni della “Lotta per le Investiture” tra Papato e Impero.

La scelta fu giusta e Matilde, in segno di gratitudine, volle che nel luogo dove sorgeva il romitorio di Giovanni fosse edificato un eremo-ospitale con annessa chiesa. Era il primo nucleo del complesso di oggi: correva l’anno 1106. Da allora la storia del castagneto di Marola segue da vicino quella dell’abbazia, che, per oltre due secoli, accanto alle altre abbazie  di fondazione canossana (Canossa, Frassinoro …), ricoprì un ruolo determinante per la promozione economica, culturale e religiosa del territorio reggiano e non solo.

Dopo un periodo di decadenza  (da metà ‘500 all’età napoleonica), il luogo rinasce a nuova vita e scrive una pagina di storia importante per la cultura e la fede dell’Appennino: per 150 anni è Sede del Seminario Diocesano per la formazione di futuri sacerdoti e “quasi università” per moltissimi laici divenuti poi protagonisti di rilievo nelle società civile. Dal 1973 l’Abbazia  ospita il Centro Diocesano di Spiritualità e Cultura e dal 2006 il Centro Diocesano di Studi Storici. Recentemente il bosco, grazie all’ “Associazione  Amici del Castagneto Matildico di Marola”, porta avanti un radicale recupero naturalistico e spirituale nel segno della  Laudato si’ di papa Francesco.

L’abbazia e il suo castagneto, insieme,  hanno così ritrovato la loro antica vocazione – già matildica – all’accoglienza, alla cultura e alla preghiera.

Clementina Santi