Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio nel secondo trimestre 2021 la crescita dell’artigianato reggiano si è riportata a due cifre: crescono produzione e fatturato (compreso quello estero), aumenta, seppur di poco, il numero delle imprese artigiane e i settori nei quali si concentrano più operatori artigiani sono quelli delle costruzioni e della manifattura.
Ma, nonostante questa live ripresa, c’è ancora molto da recuperare dopo la pesante caduta del 2020.
Nei dettagli si evidenzia una crescita della produzione pari al 13,3%, cui si è associato un +14,6% per il fatturato e una crescita degli ordinativi del 13,2%; cresce del 10,4% il fatturato estero e crescono gli ordini, sempre sull’estero, del +4,7%.
Nonostante le difficoltà vissute nei mesi precedenti, alla ripresa del fatturato e della produzione del periodo aprile-giugno 2021 corrisponde anche un lievissimo aumento (+0,35%) del numero delle imprese artigiane, che sono passate dalle 18.353 del secondo trimestre 2020 alle 18.418 di fine giugno 2021. Il dato, tra l’altro, è migliore anche rispetto a quello del giugno 2019 (+0,41%).
I settori nei quali si concentra il maggior numero di operatori artigiani sono quelli delle costruzioni (48%, con 8.929 imprese) e della manifattura (22%, con 4.084 imprese). Quest'ultima conta 1.756 imprese della metalmeccanica (43% sul totale delle imprese artigiane manifatturiere) e 810 imprese del tessile abbigliamento (20%).
Ad oggi, il numero complessivo degli addetti impegnati in imprese artigiane è pari a 39.796 unità, e in questo caso il dato è inferiore del 2% a quello di fine giugno 2020.
Degli occupati totali, oltre 14 mila sono impiegati nelle filiere dell’industria manifatturiera (36%), mentre quasi 13 mila risultano occupati nel settore edile (32%). Del 71% delle imprese artigiane reggiane, infine, sono titolari imprenditori di nazionalità italiana, il 2% di nazionalità comunitaria e il 26% di nazionalità extra Ue (ovvero 4.872 artigiani).
“E’ certamente positivo il fatto che si sia invertita la tendenza al calo produttivo – sottolinea il Commissario straordinario della Camera di Commercio, Stefano Landi – ma lo stato di forte sofferenza dell’artigianato reggiano ha ora bisogno di una marcata continuità di questi risultati; insieme ad un 2020 che ha registrato un calo produttivo del 15,7%, con una punta del -24% nel secondo trimestre, già tutto il 2019 era risultato negativo, determinando una situazione di estrema gravità all’interno di un comparto in cui si colloca oltre un terzo delle imprese reggiane”.
“L’incremento del primo trimestre 2021 – prosegue Landi – si colloca, dunque, in un contesto ancora critico e, a confermarlo, è il confronto con i dati complessivi riguardanti l’industria reggiana: a fronte di un fatturato del manifatturiero che è aumentato del 24,3%, infatti, quello delle imprese artigiane è cresciuto “solo” del 14,6%, con uno scarto ancora più evidente sul fatturato con l’estero”.
“I prossimi mesi – conclude Landi – ci diranno se i buoni segnali che vengono dagli ordinativi si consolideranno, ma nel valutare con soddisfazione questo primo rimbalzo è evidente che non si possono allentare la vigilanza e la consapevolezza delle difficoltà ancora presenti”.