Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Innocenzio Fontana che denuncia le condizioni in cui riversa il Lago Calamone. "Mai avevamo visto tante alghe, chiaramente marce, che oscurano il lago, mai tante canne dal lato del rifugio, tanta incuria del sentiero che costeggia il lago, oltre agli escrementi delle vacche che pascolano nei dintorni". La presenza di piante acquatiche deriva però da uno sbarramento artificiale costruito negli anni '50 per innalzare il livello dell'acqua. Lo ha spiegato a Redacon il direttore del Parco, Giuseppe Vignali, in un precedente articolo a cui rimandiamo.
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Ai pubblici amministratori
Comune di Ventasso
Amministrazione Provinciale
Presidente del Parco dell'Appennino tosco-emiliano
Assemblea dell'Unione dei Comuni
Siamo reduci da qualche giorno da un soggiorno montano a Vetto dove abbiamo una seconda casa. Ogni anno, durante quel soggiorno, è abitudine mia e di mia moglie fare escursioni nel nostro stupendo Appennino che vanta luoghi eccezionali (la Pietra di Bismantova, il Ventasso, il Cusna, la Nuda, Monte Orsaro, i Prati di Sara, il Cerreto, i numerosi castelli, gli splendidi panorami ecc.).
Una delle mete preferite è il lago Calamone o Ventasso e così abbiamo fatto anche quest’anno, ma ne siamo ritornati molto amareggiati per lo stato di totale abbandono in cui si trova il bellissimo specchio d’acqua che si accinge a morire per l’incuria di chi è preposto a preservarlo. Mai avevamo visto tante alghe, chiaramente marce, che oscurano il lago, mai tante canne dal lato del rifugio, tanta incuria del sentiero che costeggia il lago, oltre agli escrementi delle vacche che pascolano nei dintorni. In tutta l’area ho visto solo tre panchine all’inizio del lago, non un tavolo, non un cestino per la carta, alberi caduti ed abbandonati (le foto allegate lo testimoniano).
Parlando con le tante persone che lo frequentano ne abbiamo ricavato le stesse amarezze e il rammarico per tanta incuria. Tutti lamentano la scarsissima propensione al turismo dei nostri amministratori, a cominciare dalla cura delle strade, e la prova è lampante se la paragoniamo ai comuni limitrofi in testa a tutti Parma, oltre alla Toscana, passato il Cerreto.
Alcuni anni fa venne presentato alla fiera di San Simone a Montecchio il direttore di un nuovo "ente" che avrebbe dovuto coordinare e sviluppare il turismo nelle provincie di Reggio, Parma e Piacenza. Dopo tre anni, se non erro, fu sostituito da una donna, pure lei presentata a Montecchio: i risultati? E’ vero che quest’anno la nostra montagna ha visto un afflusso eccezionale di persone ma in parte, credo, sia dovuto alla pandemia che ci ha obbligati a scegliere mete vicine, nazionali e non tanto costose.
Si lamenta la fuga dalla montagna, lo spopolamento progressivo: ogni anno vengono a mancare oltre mille persone e poche nuove nascite, i giovani non trovano lavoro, la fibra - strumento eccellente - rischia di essere un investimento pressoché inutile e costosissimo se non è affiancata da promozioni nel turismo e nell’agricoltura specialistica e di nicchia; il contributo di 30.000 euro per le giovani coppie non servirà ad attirare i giovani se non c’è lavoro, lo smart working non viene adottato da ogni azienda, e poi... sarà duraturo?
Detto questo, non resta che svegliarsi dal sonno, rimboccarsi le maniche, gestire l’immediato ma avere anche visioni di lungo periodo e avere la massima cura del nostro stupendo ambiente.
(Innocenzo Fontana)
Ancora a scrivere di queste Alghe.
La cosa è già stata spiegata più e più volte, BASTA.
il nostro Ventasso è bellissimo così.
Poi una sistemata alla staccionata(che non credo sia caduta da sola… Diamo la colpa a chi le ha rotte, turisti/vandali) e un taglio agli alberi morti ecco assolutamente d’accordo.
(Meg)
Egr. SIg. Fontana
Il suo intervento è tutto da condividere e Le posso assicurare che i candidati SIndaci del Comune di Ventasso metteranno nei loro programmi la pulizia e la cura del nostro lago per poi disattendere tutto. (come fatto su altri argomenti)
SI fanno promesse come la costruzione della fondovalle fino a Giarola che non sarà mai fatta in quanto sarebbero soldi buttati mentre non si affrontano i progetti che renderebbero più appetibile in nostro appennino da un punto di vista almeno turistico, mi riferisco alla diga di Vetto e alla velocizzazione della SS. 63.
(Ireneo Zanichelli)
Sarebbe bello che iniziassimo a renderci conto che è impossibile avere le comodità della città in luoghi naturali come quelli qui citati.
Solo per fare un esempio è buona abitudine in montagna portare tutti i propri rifiuti a valle senza aspettarsi che ci sia sempre il rifugista a prendersi l onere delle cartacce altrui.
Grazie per l attenzione
(Giovanni T.)
Sono d’accordo con Giovanni T. Lamentarsi per gli escrementi delle vacche in un logo da sempre votato al pascolo, è come andare al mare e lamentarsi per l’odore di pesce.
Andrea
(Andrea)
Rispondo volentieri alle comprensibili osservazioni sulle piante acquatiche al lago Calamone. Ci troviamo in un momento molto difficile per la natura del nostro pianeta. Siccità e alte temperature senza precedenti stanno purtroppo caratterizzando anche il nostro Appennino e saremo per questo chiamati a fronteggiare grandi cambiamenti nei nostri paesaggi: foreste che cambiano, praterie che cambiano e soprattutto il ciclo dell’acqua. Molte sorgenti stanno scomparendo, ruscelli e fiumi che seccano e anche laghi che cambiano aspetto. Al posto dell’acqua trasparente avremo acque sempre più calde e verdi. Il parco nazionale attualmente ha aperto tre cantieri sui laghi: uno al Cerreto, uno si Lagoni e uno al lago Calamone. L’ultimo è appena stato attivato per non disturbare il turismo estivo. Gli interventi, oltre a una generale manutenzione dell’area, prevedono il miglioramento delle opere che regolano il deflusso delle acque. Questi manufatti realizzati nel dopoguerra infatti hanno contribuito a trattenere il residuo organico all’interno dei bacini lacustri peggiorando di fatto lo stato delle acque. Sono previsti inoltre interventi mirati per la riduzione della vegetazione lacustre.
(Giuseppe Vignali- direttore del parco)
Con tutto il rispetto e la comprensione x le osservazioni critiche riguardo il Lago del Ventasso non posso fare a meno di cogliere l’occasione per replicare e dialogare con franchezza proponendo alcuni punti di principio.
1) il valore, il fascino e la bellezza straordinaria del lago del Ventasso stanno nella sua naturalità . Di questa naturalità fanno parte:a) le piante acquatiche ( che molto ingenuamente -ed erroneamente – sono equiparate a “sporcizia”); b) la ricchissima vegetazione ripariale e il giusto uso a pascolo e la libera presenza delle vacche nei prati pascoli tutt’attorno; c) il cambiamento del colore dell’acqua e dell aspetto estetico del lago nelle stagioni e nel tempo. Un lago artificiale sempre uguale a se stesso,sempre limpido o sempre blu come una piscina -magari costruito da un grande architetto nel giardino di una reggia- sarebbe cento volte meno ricco di vita, meno emozionante,meno bello del Calamone. Anche perché l’ Architetto del Calamone è molto superiore ai migliori architetti delle dinastie reali della storia umana.
2) Detto questo non sto a spiegare per esteso gli studi, le opere fatte,la passeggiata perimetrale,gli atti di gestione,gli interventi oggi in corso e quelli in programma da parte del Parco Nazionale . Ci sono,sono tanti e dopo averli conosciuti e considerati se ne può discutere. Ma importante, anzi fondamentale -prima-è intendersi su cosa ha più e cosa ha meno valore . La natura viva e la vita naturale preservata e preservabile al Lago del Ventasso sono il valore più grande e sono anche la ragione per cui mai come ora-numeri alla mano e con buona pace di chi pensa diversamente – è stato ed è sempre più che mai visitato,più che mai fotografato, più che mai riportato e riprodotto sui social e non solo lì, come uno dei luoghi più belli del nostro Parco Nazionale . Ribadito e assodato questo ..si può e si deve discutere di tutto e anche far meglio.
FaustoGiovanelli
(Fausto GIOVANELLI Parco Nazionale Appennino)
Sembra che nell’ executive-board del Parco ci sia un po’ di divergenza. Mentre il Direttore dice: ”Sono previsti inoltre interventi mirati per la riduzione della vegetazione lacustre”, il Presidente sostiene: “ Di questa naturalità fanno parte:a) le piante acquatiche ( che molto ingenuamente -ed erroneamente – sono equiparate a “sporcizia”)”.
Prima di scrivere sotto uno stesso articolo, forse sarebbe meglio concordare due risposte coerenti tra loro.
Ciò non esclude che io concordi con il Presidente.
Giovanni Annigoni
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REPLICA AL SINDACO DEL COMUNE DI VENTASSO E …..ALLA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
Ho letto la Sua risposta ai problemi da me sollevati che volevano essere principalmente relativi turismo, al lago ecc. e non alle Vostre altre azioni che non conoscevo e ora che le ho lette le giudico positive.
Il mio e quello di tantissimi è il problema della. “coscienza turistica” che a ns avviso manca in modo molto marcata nei nostri pubblici amministratori a differenza dei “ parmigiani” e delle zone trentine.
Il turismo, per tutte montagne di questo mondo, è una fonte straordinaria di afflusso di gente e credo sia universalmente riconosciuto ma questo afflusso esige molta attenzione molta cura dei luoghi, dell’apparato ricettivo, delle strade, dell’ambiente.
Il nostro appennino è di una bellezza straordinaria e, come ho già detto, racchiude tesori eccezionali, paesaggistici, di montagne, di castelli, di storia e quindi foriero anche di opportunità di lavoro nel settore alberghiero, ricettivo, forestale, ecc .
E questa “ coscienza “ che in molti non la vediamo e non si venga dire che si è fatto e si fa tutto il possibile perché i risultati sono evidentissimi a cominciare dal Cerreto che da luogo alpino è stato trasformato in una città con uno scempio inimmaginabile; un lago alpino trasformato in una piscina, i laghi montani senza cura, senza un minimo di attrezzature ricettive ( piccoli angoli per barbecue. tavoli, panchine, cestini, percorsi curati ecc), le strade mancanti di segnaletica, specie quella turistica, con asfalti guard rails inadatti o mancanti specie nei tratti pericolosi, pochi i cartelli indicanti luoghi particolari con relativa breve storia e piantine
E PER LA PROVINCIA E COMUNI
Tempo fa ebbi a segnalare come la statale 63 che dal Cerreto porta in Toscana fosse perfettamente asfaltata, con guard rails nuovi, doppi e rinforzati nei punti pericolosi e come il proprietario fosse sempre l’ANAS. Come mai là sì e qui no?? Molto interesse da parte dei pubblici amministratori là e scarso o nullo qui?
Cartelli e semafori segnalanti lavori in corso ma finiti da mesi o da anni e rimasti lungo le strade abbandonati . Incuria, menefreghismo, scarsa vigilanza dei responsabili?
Innocenzo Fontana
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