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Sorpresa: il fiume Secchia è rimasto a secco. Il video denuncia

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Per definizione un fiume è un corso d'acqua perenne che scorre sulla superficie terrestre (o in alcuni casi al di sotto di essa) guidato dalla forza di gravità; può essere alimentato dalle precipitazioni piovose, dallo scioglimento di nevi o ghiacciai o dalle falde idriche sotterranee. Così era anche per il Secchia ma ora, per la prima volta, così non è più. E', infatti, un video di Fausto Giovanelli, girato a Pianello, che dimostra come il Secchia sia finito in condizione di secca completa sino a Poiano.

Due i principali imputati, da un lato le scarse precipitazioni di questa calda estate, dall'altro le captazioni per uso umano e industriale a monte.

"Queste immagini del Secchia fanno il paio con i ghiacciai che scompaiono, con il più importante rifugio del Monviso rimasto senz'acqua. Dimostrano che il cambiamento climatico non è un pericolo per il futuro ma una realtà con cui fare i conti - commenta a Redacon Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell'Appennino -. Dovremo trovare tecnologie per approvvigionare acqua potabile senza alterare i fiumi in questo modo. Non abbiamo le chiavi per risolvere un problema, ma vogliamo dare un segnale: tutto il sistema di governo delle acque deve ora fare i conti col tema dell'approvvigionamento idrico".

Il Secchia, essendo censito come fiume (a differenza dell'Enza), non aveva quasi mai avuto momenti di completa secca simile (nell'Enza frequenti sotto la captazione di Cerezzola). Torna ad avere acqua solo sotto Poiano, grazie all'immissione delle Fonti, ma essendo un'acqua salata non è idonea, ad esempio, per l'irrigazione. Le scarse precipitazioni hanno fatto il resto assieme all'uso che è fatto delle acque a monte. Per gli usi civili, infatti, Iren preleva acqua alle fonti di Campiola e Rioalbero, mentre l'Enel per usi idroelettrici la trattiene nei bacini di Ligonchio, Presalta, Predare. Tutto questo, evidentemente, in deroga al minimo deflusso vitale, cioè la normativa nazionale ed europea che richiede di mantenere una soglia minima di deflusso dei fiumi calcolata in base alle caratteristiche del fiume e alla sua morfologia. In caso, però, di situazioni emergenziali - come può essere un periodo prolungato di siccità è possibile chiedere delle deroghe per lo sfruttamento di un quantitativo d'acqua maggiore. E questo è il risultato. Il Parco, nelle dichiarazioni del presidente, chiede ora una nuova soluzione.

Nel tratto di fiume dove ora manca l'acqua il danno ambientale è evidentemente gravissimo per la fauna ittica.

 

(Beatrice Bramini e Gabriele Arlotti)

 

6 COMMENTS

  1. Sono CAMPANI GIOVANNI, amo il Secchia, i fiumi, i boschi, il mare e tutto quello che che ha Creato Colui che ha fatto il mondo ed ha affidato all’Uomo che ha Creato a Sua Immagine e Somiglianza la Custodia del Pianeta Terra sul quale l’ha posto a vivere, che rispettando il Progetto Creatore di Dio l’Uomo avrebbe potuto vivere eternamente Felice sul Pianeta terra. Ma l’uomo non ha rispettato tale Progetto del Creatore ed è caduto nel Peccato, nella Solitudine, nella malattia, nella vecchiaia, nella morte. E di questo il Creato, come dice Ssn Paolo, ne soffre le doglie del Parto in attesa del ritorno al Progetto Originario di Dio Creatore. Quindi anche il fiume Secchia soffre di queste doglie causate dal PECCATO DELL”UOMO. Rammento che l’uomo ha raccolto indiscriminatamente le più belle e produttrici Sorgenti del Goumr Secchia , oltre ad altri utilizzi delle sorgenti dell”Alto Secchia. E necessario che le scelte che l,”uomo compie siano in armonia con il Rogetto Creatore di Colui che ha fatto il mondo

    • Firma - GIOVANNI CAMPANI
    • Commento toccante ma lei che fa di concreto per salvare il secchia il mare e l’atmosfera? Non utilizza mai l’automobile? Non accende mai la caldaia per riscaldarsi? Vive di caccia e pesca? Facile dire che l’uomo ha rovinato il pianeta ma intanto ha consumato elettricità prodotta con materie fossili che inquinano per scrivere questo commento che tocca il cuore ma non da nessuna soluzione al problema.

      • Firma - Giovanni
  2. Prima di sparare sentenze bisognerebbe studiare come funzionano le cose e sapere di cosa si parla. Gli impianti idroelettrici di Ligonchio scaricano tutta l’acqua che utilizzano in località Caprile, di conseguenza l’Ozola all’immissione con il Secchia preserva il 100% della sua portata naturale. Nessuna acqua viene sottratta al torrente e fatta sparire nel nulla, ma solo utilizzata e riscaricata più a valle. La diga di Presa Alta è fuori esercizio da due anni e a Predare non c’è nessun invaso, inoltre gli impianti sono fermi da mesi per manutenzione, rendendoli di fatto “trasparenti” rispetto alla portata naturale dell’Ozola anche nel tratto compreso tra la presa e la restituzione. Se il secchia è in secca è solamente colpa dei cambiamenti climatici e dalla siccità che ne deriva.

    (Enrico Moreni)

    • Firma - KZ
  3. Il conto alla rovescia dell’autodistruzione è già iniziato da un po’…e se oggi smettessimo di inquinare (smettere non limitare) ci vorrebbero 50 anni prima di interrompere il ciclo che è iniziato…quindi politici invece di fare video è ora di costruire invasi e bacini dove trattenere l’acqua nei periodi che piove molto perché nel 2021 saranno 15gg di secca all’anno, ma tra 5anni potrebbero essere 6mesi…e nel frattempo cominciare a fare capire a tutti che dobbiamo cambiare stile di vita e cercare di consumare e sprecare tutti meno… così non si può andare avanti.

    • Firma - Cristian
  4. La soluzione esiste, o esisterebbe, ma è la stessa storia dell’Enza. Gridare al cambiamento climatico e non fare nulla, ovvero non costruire invasi, è come vedere un camion venirci incontro ed invece di spostarci, rimanere a gridare fermi impalati. Continuare a dire che bisognerebbe inquinare meno, consumare meno, etc… avrà se va bene effetti tra 50 anni, costruire una diga invece sarebbe una soluzione applicabile in 5 anni.

    (Mattia)

    • Firma - Mattia