Tutto è accaduto il primo settembre nel territorio di Ligonchio. Dalle ricostruzioni dei carabinieri forestali del Parco, comandati dal colonnello Giuseppe Piacentini, la lite sarebbe scoppiata a causa di una critica sulle modalità di esecuzione di un lavoro. Il 24enne ferito sarebbe stato preso a bastonate alle gambe dal collega, tanto da cadere e sbattere il volto.
Si è infatti presentato in località Presa Alta con il viso tumefatto e i segni di una brutale aggressione, prima di essere soccorso e traportato all'ospedale Sant'Anna di Castelnovo ne' Monti. Il 24enne di origine rumena è stato quindi dimesso con una prognosi di dieci giorni. Ad aggredirlo - racconta - è stato un connazionale suo collega, il quale ora è stato denunciato per lesioni.
La questione dei pascoli sul Crinale è stata recentemente centro del dibattito pubblico a causa della presenza di asini all'arrivo degli impianti di Febbio, una zona a loro interdetta e per la quale il proprietario si era poi scusato. Attualmente, ci sono qualcosa come 526 ettari dati in affitto da parte degli Usi Civici a un allevatore friulano. Sono i territori di Febbio, Gazzano, Cervarolo, Civago, Cerré Sologno e Asta. I contratti scadono il prossimo novembre, a esclusione di Febbio dove sarà in vigore fino al 2027. Si parla di un gregge di 2mila pecore e cinque cani da pastore gestiti da tre ragazzi di origine rumena, tra cui i due coinvolti nella lite.
Anche l'ente Parco recentemente è intervenuto sulla materia con una nota che sottolineava come "registrano nell'area in questione modalità improprie delle attività di allevamento e pastorizia, carichi animali sui suoli a volte molto pesanti, precarietà e improvvisazione nella gestione delle greggi e dei cani da custodia nonché nella corretta gestione di altri animali al pascolo". Il consiglio direttivo del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano aveva sottolineato di ritenere "importante e necessaria una più accurata e completa analisi della gestione dei beni di uso civico". Gli accertamenti dei carabinieri forestali sono quindi finalizzati ad accertare anche la regolarità dei contratti di lavoro in essere.
L’affitto dei pascoli in “esclusiva” ad un unico soggetto, per altro estraneo alla Comunità titolare dei diritti è illegale e serve soltanto a fare soldi da parte del soggetto gestore. Il diritto di Uso Civico deve essere gestito dalla popolazione titolare dei diritti che deve organizzarsi in amministrazione separata e prendere in mano l’organizzazione e la gestione dei propri beni (Legge 20 novembre 2017 n.168 .Marcello Marian, presidente della Consulta Nazionale per la Proprietà Collettiva
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