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Luoghi suggestivi dell’Appennino: sì a una gestione condivisa

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Dai social al reale. E’ andato in scena – dopo che nelle settimane scorse si era discusso di persona della gestione del Lago Calamone – l’incontro online promosso dal Parco nazionale dell’Appennino per discutere, con chi volesse dire la sua, su come sono definiti gli accessi alle zone sensibili dello stesso Parco, di come è possibile conciliare presenza dell’uomo e tutela ambientale e di cosa si può fare di diverso a beneficio di cittadini e dell’ambiente.

Sullo sfondo quindi le regole di gestione di luoghi suggestivi, come il Lago Pranda e la sommità del Cusna, la Pietra di Bismantova, ai Lagoni, ai rifugi del Parco…

All’incontro online di ieri hanno partecipato 25 persone, tra cui tre sindaci, i rappresentati del Cai Bismantova e di Reggio (che nei giorni scorsi aveva sollevato perplessità sul bus navetta dell’Ozola, ma anche della Pietra di Lagdei, dei Lagoni.

Soddisfazione, condivisa, sul metodo confronto tra i vari soggetti coinvolti, dal Parco ai comuni agli usi civici, alle pro loco e alle associazioni locali. Nel corso dell’incontro è emersa la disponibilità dei presenti a favorire l’accessibilità alle zone più suggestive del Parco nazionale, pur con principi di limiti e controllo, con la partecipazione delle realtà locali, flessibilità, avvio servizi a pagamento.

E’ emerso, anche, come si stia assistendo a un generalizzato aumento delle presenze e della frequentazione dei luoghi – ad oggi il pulmino Ligonghio – Ozola ha portato in quota oltre 170 persone -. Questo aumento è ritenuto più una opportunità, più che problema: da qui la necessità di azioni di gestione o collaborazione pubblico privato.

I punti di alta frequentazione/criticità sono anche i più belli ed emblematici per vivere il territorio.

Nell’incontro, in definitiva, è emerso come sia assolutamente importante accrescere consapevolezza responsabile negli utenti visitatori. Tenendo conto, naturalmente, delle specificità delle diverse zone.

Un metodo di confronto da ripetere.