Le associazioni ambientaliste Lipu e Wwf considerano uno “scempio ad alta quota” l' organizzazione del concerto del cantante Max Gazzè, che si esibirà sul monte Cusna il 27 luglio.
In una nota esprimono le loro perplessità.
“Non siamo certamente contrari all’organizzazione di eventi culturali sul nostro territorio, anche all’interno di ambienti naturali- commentano le associazioni- ma ci chiediamo però come sia stato possibile organizzare un evento di tale portata nel bel mezzo di habitat prioritari, pensando di far confluire un migliaio di persone sul tetto dell’Appennino Reggiano, in pieno Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. E’ incredibile come nel 2021 si debba ancora ricordare ovvietà come il fatto che le aree protette hanno prioritariamente la funzione di tutelare ambienti, fauna e flora, e non sono compatibili con eventi ad alto impatto, come un concerto da mille spettatori. Dunque ben venga la promozione di attività culturali, ma iniziative così impattanti devono essere svolte in luoghi idonei, come le piazze dei paesi o i campi da calcio”.
"Allo stesso tempo - spiegano - ci chiediamo come sia possibile che la seggiovia Febbio 2000 possa restare illuminata di notte per tutta l' estate, quando in realtà l' illuminazione, all' interno delle aree protette e dei siti di rete Natura 2000, va severamente disciplinata e non gestita a piacere". "E' stato pertanto disciplinato con uno specifico atto del Comune di Villa Minozzo questo tipo di illuminazione? - si chiedono Lipu e Wwf".
"A tal proposito, chiediamo sia al Parco nazionale dell' Appennino tosco emiliano, che ai Carabinieri forestali del CTA, se siano state effettuate le opportune e necessarie verifiche. Da parte nostra è palese che, in mancanza di risposte tempestive e soddisfacenti, non ci limiteremo ad un comunicato. I Parchi, baluardi a tutela della biodiversità nati e portati avanti con tanta fatica - concludono Lipu e Wwf - devono essere aperti a funzioni culturali e ricreative, ma non possono essere trasformati in parchi giochi".
E lanciano un monito: "in mancanza di risposte tempestive e soddisfacenti, non ci limiteremo ad un comunicato”.
In montagna avremo si e no 2 concerti l’anno, parlo di artisti quantomeno internazionali, pertanto non credo che una sera di luci e musica possa quindi danneggiare un intero ecosistema.
Invece, mi premerebbe sapere cosa voi della LIPU e del WWF stiate facendo per noi montanari, in qualità di specie a rischio estinzione…
Grazie
Mattia
Concordo pienamente … da montanara che VIVE STABILMENTE in montagna e ha rispetto dell’ambiente
Dina
Caro Mattia condivido pienamente il tuo commento : BEN DETTO!
(un montanaro in via di estinzione)
Antonio
antonio f.
Che differenza c’è tra l’Appennino Reggiano e le Dolomiti?!? Se non sbagliamo, un evento del genere, se non di portata maggiore, è stato organizzato.
Un evento sporadico di certo non può causare danni all’ecosistema. Anzi, crediamo che possa dare respiro al sistema che cura e cerca di tenere vivo l’Appennino.
E poi dopo ci chiediamo perché i ragazzi non rimangono in montagna?!?
Invece di polemizzare e minacciare, si potrebbe pensare di collaborare per ripristinare l’habitat a seguito di questi eventi.
S&A
Premetto che Max Gazzè è uno dei cantanti che preferisco, ma sono d’accordo con LIPU e WWF. Oltre all’impatto ambientale derivato dalle migliaia di persone che andranno ad ascoltare il concerto, mi preoccupano le conseguenze che ci saranno per la fauna locale. I volumi degli altoparlanti saranno sicuramente molto alti e tutta la fauna scapperà da quei luoghi e prima che faccia ritorno passeranno mesi. Teniamo anche conto che molti animali in questo periodo hanno i cuccioli e il danno sarà maggiore. Forse sarebbe meglio fare il concerto in un luogo diverso.
Max Carpineti
Sono assolutamente d’accordo con Mattia, condivido i pensieri e la domanda.
Marzia Bonicelli
Perché si lamentano? È il posto ideale per un concerto, non vorrete mica farglielo fare in una piazza o in uno stadio.
Giovanni
Giovanni
Nutro personalmente una qualche perplessità rispetto ad iniziative di questa natura, in base al principio che ogni ambiente, luogo, o contesto, ha funzioni, vocazioni e specificità proprie, che a mio vedere andrebbero rispettate, anche perché rispondono alle usuali tradizioni e consuetudini (rispettate senza eccezioni, mi verrebbe da aggiungere, perché le eccezioni o “deroghe” vanno comunque a creare un precedente).
Comprendo e rispetto l’intento di portare in montagna un alto numero di visitatori, e capisco altresì Mattia il quale non crede “che una sera di luci e musica possa quindi danneggiare un intero ecosistema”, né metto certo in dubbio il valore artistico del concerto in discorso, ma a me pare vada nondimeno tenuto anche conto che, come dicevo, ogni “antefatto” può costituire la premessa per altri eventi analoghi o similari.
Il finale tra il serio e il faceto di Mattia mi porta poi a chiudere con una riflessione: non sta sicuramente a LIPU e WWF individuare i modi per invertire lo spopolamento dei nostri luoghi, ma penso non guasterebbero idee in proposito anche da parte loro, visto che i problemi sono divenuti ormai circolari, o trasversali, come si usa dire, ossia tali da non dover essere possibilmente affrontati in maniera disgiunta e settoriale.
P.B. 23.07.2021
P.B.