“La Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla è in lutto per la morte di monsignor Eleuterio Agostini. Il sacerdote è morto alle 5 di lunedì 19 luglio nella Casa della Carità “Beata Vergine della Ghiara” in via Fratelli Rosselli a Reggio Emilia. Don Eleuterio era il sacerdote più anziano del presbiterio diocesano: era nato il 12 ottobre 1923 da Emma Miglioli e Pietro Agostini a Castelnovo ne’ Monti e aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1947 dal vescovo Beniamino Socche. Sacerdote umile, operoso, dotato di notevole cultura e di grande spessore umano, monsignor Agostini era conosciuto e amato da tantissimi reggiani che ne hanno apprezzato il carattere gioviale, i modi schietti e le prediche incisive. L’incontro con don Mario Prandi e con la famiglia delle Case della Carità ne fecero un profondo conoscitore dell’uomo e della fragilità”.
Così la Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla annuncia la scomparsa del decano.
I messaggi di cordoglio.
Gigliola Venturini, Segretaria Provinciale PD Reggio Emilia : “Dopo la scomparsa di Don Romano Zanni, ci lascia un’altra figura significativa non solo per la Diocesi di Reggio Emilia Guastalla, ma per l’intera città. Perché questo ha rappresentato Don Eleuterio Agostini, Preparazione teologica, culturale e spirituale di un Parroco che ha saputo essere punto di riferimento per tutti, non solo per coloro che frequentavano la Parrocchia di Sant’Alberto. Gli ultimi avevano casa qui, la porta era sempre aperta, nessuno è mai stato respinto perché quel cuore grande uno spazio lo riservava a chiunque avesse bisogno. Una spiritualità umanissima e una testimonianza concreta capace di parlare non solo ai credenti. Sempre attento al sociale e a tutto ciò che riguardava l’impegno in politica come ricorda il Capogruppo Gianluca Cantergiani: “Non mancavano mai momenti di confronto sulla vita politica e sociale della città. Sempre attento, sempre pronto ad informarsi e confrontarsi con una domanda che non mancava mai: cosa fate per chi soffre.” Una domanda e un monito che ci impegna quotidianamente nel nostro agire politico. Esprimiamo le nostre condoglianze alla sua famiglia e alla sua comunità religiosa nella persona di Sua eccellenza Mons. Camisasca".
Il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, lo ricorda cosi: "All’alba dei suoi 98 anni, il suo carisma era ancora intatto e lui lo spendeva senza riserve, come in tutte le numerose decadi precedenti, per la sua missione. E’ indimenticabile la figura solida e sobria di don Eleuterio Agostini, i suoi occhi limpidi, la voce profonda e affabile, pronta ad essere rivolta a chiunque lo avvicinasse. Era facile, negli ultimi anni, trovarlo dopo le 9 di sera della domenica, alla tavola dei Poveri della Casa della Carità della Beata Vergine della Ghiara, in via Rosselli, per una cena frugale di ritorno da una messa celebrata in qualche chiesa della Diocesi. Era la Casa della Carità che don Eleuterio – amico fraterno e collaboratore di don Mario Prandi, per lui un modello – aveva voluto per tutte le parrocchie di Reggio Emilia, per tutti i cristiani, i non credenti o i discepoli di altre confessioni, perché quel Pane dei Poveri doveva essere spezzato il più possibile con tutti, per andare incontro a tutti, per essere conosciuto da tutti. Quella è la Casa che lo ha ospitato negli ultimi tempi della sua vita e in cui ci ha lasciati. Possiamo dire che fino all’ultimo, don Eleuterio non si è sottratto al suo ministero, ai Poveri di ogni genere. E’ stato un evangelizzatore e un portatore di pace, senza sosta e senza clamore, nel rispetto di ogni coscienza personale. Autentico ‘risultato’ del Concilio Vaticano II, diceva con semplicità – e traduceva con il suo comportamento e nella Liturgia – che la Chiesa senza i Poveri non può essere Chiesa. La sua spiritualità, affiancata da una cultura matura e profonda, la sua capacità di leggere ‘i segni dei tempi’ e di interessarsi del mondo, con un utilizzo intelligente anche delle comunicazioni sociali, diventavano talenti da dividere insieme. Bastava ascoltarlo, ad esempio nelle sue omelie per la messa di suffragio del 25 Aprile in Ghiara, per accorgersene subito.
Nell’esprimere cordoglio per la scomparsa di questo figlio della Chiesa reggiana-guastallese ed espressione autentica anche del modo di essere della sua terra, che amava moltissimo, desidero ricordare di don Eleuterio l’incarico di parroco di Sant’Alberto, da lui ricoperto per più di 30 anni, vissuto in maniera ascetica: viveva di niente e condivideva tutto quello che arrivava con chi non aveva niente. La sua canonica era di fatto una Casa della Carità: ospitava chi usciva dal vicino ospedale psichiatrico San Lazzaro e non aveva nessuno; fu tra i primi ad accogliere migranti, senza tetto e senza parole di conforto. Così diventava padre, col tempo nonno, e fratello di tutti.
Lo ricordiamo poi nei primi anni Settanta, come prete operaio, immerso in un’esperienza di incontro e testimonianza originale, coraggiosa e libera; come assistente diocesano delle Acli e direttore dell’Istituto Artigianelli: il lavoro era per lui un valore di dignità umana, di crescita e riscatto civile, era un terreno di incontro, confronto e testimonianza.
Don Eleuterio, il povero, ci lascia un patrimonio spirituale e civile inestimabile. Alla sua città ora il compito di moltiplicarlo".
Luigi Bottazzi, presidente del Circolo G. Toniolo, dichaira: “Don Ago ci ha lasciato per raggiungere la Casa del Padre, è con grande commozione e dolore che noi ex- giovani dell’Azione Cattolica e delle Acli negli anni ‘60 e ‘70, ringraziamo il Signore per averci dato un prete ed un amico che ha sempre saputo offrirci una parola saggia, un incoraggiamento all’impegno sociale e politico, senza trascurare la famiglia e l’ attenzione al bene comune, con grande rispetto anche per i non credenti e la cultura laica. Non un tanto al braccio, ma con lo studio, la conoscenza, la riflessione sulla Parola di Dio e sull’insegnamento sociale della Chiesa”.
Dal pomeriggio di lunedì la salma di don Eleuterio è visitabile presso la chiesa parrocchiale di Sant’Alberto a Reggio Emilia.
Il funerale di monsignor Eleuterio Agostini è fissato per mercoledì 21 luglio, alle ore 10, nella Cattedrale di Reggio Emilia. La Messa esequiale, presieduta dal vescovo Massimo Camisasca, sarà trasmessa in diretta dal Centro diocesano Comunicazioni sociali e si potrà seguire sul canale YouTube La Libertà Tv e in tv su Teletricolore (canale 10).
L’ultima volta ho incontrato Don Eleuterio due anni fa a Villaberza; era accompagnato da una sua nipote. Mente lucidissima, mi ha detto che era amico di mia sorella Maria e Romeo. ed è stato piacevole stare con lui.Ricordava aneddoti sul Paese su cose passate.Spero che Castelnovo lo ricordi nel tempo anche intitolandoci qualche spazio. E’ stato veramente un santo uomo e un vero uomo di DIO ; ricordarlo, per i Castelnovesi, sarebbe come condividere con lui il suo apostolato.Grazie, saremo in comunione con chi dirà il S.Rosario alla Pieve
luigi magnani