Dopo essere stato curata in modo esemplare dal Dott. Tiziano Iemmi presso le strutture del Rifugio Matildico (non bisognerebbe mai smettere di ringraziare il mai domo Ivano Chiapponi e tutti i suoi preziosi volontari), l’animale si è ottimamente ristabilito.
Grazie ad una sinergia LIPU, Ispra e Max Planck Institute di Monaco, l’aquila è stata dotata di un sofisticato strumento satellitare che permetterà di monitorarne gli spostamenti e gli erratismi brevi e lontani, ovunque andrà.
Questo gioiello della natura è tornato a casa, fra le sue montagne. Speriamo pertanto che da oggi, non abbia ad incontrare qualche altro criminale che anziché ammirarne la straordinaria bellezza, si diverta a prenderla a fucilate.