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Zero ricoveri in terapia intensiva, dimesso l’ultimo paziente

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L'ultimo paziente in terapia intensiva a causa Covid è stato dimesso lunedì dall'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: oggi in tutta la provincia si registrano zero ricoveri. "Una giornata animata dalla contentezza e dal fatto di poter dire di essere, finalmente, di essere un reparto non-Covid - racconta il dottor Federico Piccioni, direttore del reparto anestesia e rianimazione del Santa Maria Nuova, che aggiunge - siamo contenti, ma restiamo sempre sul chi va là".

Con solo cinque nuovi contagi, nessun decesso e ora nessun paziente ricoverato in terapia intensiva - secondo gli ultimi aggiornamenti di ieri - la provincia di Reggio Emilia può tirare un sospiro di sollievo, come anche il personale sanitario impegnato da marzo dell'anno scorso nei reparti Covid. "Siamo molto provati - continua il direttore -, il personale è arrivato ad affrontare la seconda ondata in condizioni davvero difficili. Mentre la prima ha avuto sicuramente un impatto più forte, ma è anche stata più breve, con un lockdown molto severo che impediva a tutti di uscire di casa, la seconda ci ha visti impegnati da ottobre a oggi".

Al momento, la terapia intensiva di Reggio Emilia è in grado di gestire 20 posti letto, da utilizzare sia per i pazienti Covid che non-Covid a seconda delle esigenze. Al momento, purtroppo, ospitano alcuni pazienti ricoverati per patologie non legate al virus. "A marzo siamo arrivati a dover gestire 36 posti letto a fronte dei 12 che avevamo pre pandemia - spiega il dottor Piccioni -. Questo ovviamente ha comportato un impiego di risorse non indifferente. Tutto il personale ha dovuto sostenere una turnazione molto pesante e, naturalmente, gli anestesisti non bastavano per mandare avanti la rianimazione e le attività chirurgiche insieme".

Con le graduali riaperture estive e la recente disposizione che rimuove l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto, riporta alla memoria del personale sanitario vecchie paure di una situazione che potrebbe di nuovo sfuggire al controllo. "Il sistema di per sé va in crisi anche con numeri non così elevati - conclude il direttore Francesco Piccioni-. Ogni volta poi che si parla di ’numeri’, si parla di storie e sofferenze difficili da sostenere per le famiglie, e di un carico lavorativo ed emotivo molto pesante per noi".