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“Vi racconto il nuovo Centro Laudato Si’ a Bismantova”, in anteprima

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Maria Cristina Costa

La prima fase di recupero dell’Eremo di Bismantova e l’apertura del Centro Laudato Si’ è conclusa: il 3 luglio si terrà l’inaugurazione del nuovo Centro Laudato Si’ a cura del Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano.

Con le prime immagini e in questa intervista, l’architetto Maria Cristina Costa spiega quanto è stato realizzato in quelli che un tempo erano locali sottostanti il sagrato, di pertinenza dei monaci Benedettini (ma realizzati negli anni Settanta).

“Per la precisione sono stati realizzati negli ultimi sei anni diversi tipi di interventi. Uno di restauro dell’esterno del Santuario (tetto e facciata), l’allestimento di un piccolo appartamento per i sacerdoti e di un’area d’accoglienza con souvenir a cura del Comitato per il restauro del Santuario di Bismantova; uno per il consolidamento e la ridefinizione del sagrato con un intervento del Comune di Castelnovo Monti; uno, nella parte sottostante il sagrato, dove è stato realizzato il Centro Laudato Si’, recuperando 400 metri quadrati di pertinenze – un tempo  cantine, legnaie, corridoi, cucina, refettorio -  realizzate con un intervento del Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano, con finanziamenti regionali, oltreché del Gal e risparmi di bilancio. Ultima opera la sistemazione esterna di accesso al Centro completamente a carico del Parco nazionale”.

Per i lavori esterni e interni concernenti il Centro Laudato Si’ si sono alternate nelle diverse fasi di recupero 19 ditte prevalentemente locali e alcune della città, forti di oltre 40 maestranze “li ringraziamo tutti”.

Tre le fasi di intervento: strutturale, architettonica e di allestimento. Il team che ha curato la progettazione e i lavori, per conto dei diversi enti, oltre che da Maria Cristina Costa, capogruppo e architetto, era composto da Stefano Croci, ingegnere, da Francesco Lenzini, architetto, con la collaborazione dell’architetto Damiano Leoncelli che hanno poi curato la direzione lavori. Dell’allestimento è stato titolare l’architetto Francesco Lenzini. Nella prima fase del lavoro di progettazione per il concorso al finanziamento regionale, vinto dal Parco, hanno fatto parte dell’equipe anche l’architetto Walter Baricchi e la collaboratrice dottoressa Daniela Ghini.

Cosa è ora possibile ammirare in quelle che un tempo erano le pertinenze dei Benedettini?

“All’ingresso – spiega l’architetto Costa – è possibile trovare un punto di accoglienza e informazione e un terminal internet, una grande libreria con tutte le pubblicazioni del Parco nazionale dell’Appennino e le indicazioni per indirizzare nei diversi spazi le persone. Inoltre, accessibile ai diversamente abili è possibile andare nella grande sala conferenze della nuova Scuola Laudato Si’, che opererà sui temi dell’Enciclica in collaborazione col Centro di Etica Ambientale di Parma. Ci sono tribune per proiezioni e conferenze che possono essere raccolte, per prevedere anche usi espositivi. Per accedere a questa sala si transita da uno spazio particolare che esalta il grande acero prospicente l’eremo. Questa pianta monumentale negli anni Settanta venne purtroppo inglobata, a metà troco, nel cemento armato del sagrato al livello superiore, soffrendone molto. Con il nostro intervento la pianta è ora libera, può di nuovo piovere sulle sue radici, e una elegante teca di corten e cristallo realizzata da un ottimo artigiano la preserva ora alla base. Proprio di fronte all’albero è stata costruita una parete di sassi di crollo della Pietra, collocati in maniera particolare pe rlasciare trasparire la luce. Un effetto scenografico di valorizzazione della caratteristica arenaria di Bismantova”.

Soluzioni architettoniche innovative, tra antico e moderno, che però non si fermano qui.

“Sempre partendo dall’ingresso si sale leggermente, con una scala dolce, in un ambiente di collegamento nel quale è possibile ammirare l’immagine di San Francesco che predica agli uccelli e, direttamente dipinto sul muro, il Cantico delle Creature. Di questo vano fa parte un piccolo anfratto, come una piccola cappella voltata, con gli ex voto concessi dalla parrocchia di Ginepreto, e con cuffie si può ascoltare in italiano o inglese, la storia dei miracolati, chi scampato a crollo di massi, chi al ribaltamento della corriera o chi alla malattia”.

C’era l’impegno per le associazioni del territorio e uno per i carabinieri forestali. Come è andata?

“Dagli ex voto si accede alla grande sala delle riunioni per le associazioni (con tavolo per la connettività), che comprende anche un piccolo padiglione illustrativo, con indicata la storia del recupero, compreso il drammatico crollo sul sagrato del masso, nel 2015. Infine un piccolo ufficio riservato per i carabinieri forestali”.

Per chi arriva ora all’esterno può ammirare un bel muro di pietra e ringhiere - hanno sostituito le precedenti recinzioni -, nonché calpestare la sistemazione a ghiaietto con l’inserimento di due zone lastricate in corrispondenza agli ingressi. Quale concetto di recupero avete adottato nel fare tutto questo?

“Direi un linguaggio essenziale, semplice e allo tempo moderno e rispettoso del luogo. Ora, però, auspichiamo il finanziamento per il secondo stralcio funzionale, per completare la parte superiore dove vivevano i benedettini. Abbiamo già presentato il progetto”.

All’inaugurazione del 3 luglio, alle ore 10, interverranno anche il vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Massimo Camisasca, che ha donato il complesso al Parco, il prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli, e il governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. In merito alla nuova Scuola Laudato Si’, che opererà sui temi dell’Enciclica in collaborazione col Centro di Etica Ambientale di Parma il 4 luglio nel pomeriggio all’agriturismo Ginepro si terrà una lettura continua della Laudato Si’ con la partecipazione di decine di persone e brani musicali di Giovanni Mareggini.

 

(Gabriele Arlotti)

 

 

 

Alcuni numeri del recupero funzionale delle pertinenze dell’eremo benedettino

 

  • 400 mq di spazi recuperati
  • 600.000 euro spesi per le attività di recupero dal Parco nazionale dell’Appennino per il nuovo Centro Laudato si’. Di cui
    • 500.000 euro ottenuti dal Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna (Centro Laudato Si’)
    • 100.000 euro dal Gal Antico Frignano e Appennino reggiano (allestimenti)
    • 145.000 da risparmi di bilancio del Parco nazionale dell’Appennino (sistemazione esterna)
  • 110.000 dal Comune di Castelnovo Monti (sagrato e banchina pensile antimassi)
  • 600.000 euro investiti dal Comitato per il restauro del Santuario di Bismantova (tetto, facciata dell’Eremo, area accoglienza e souvenir, piccolo appartamento per sacerdote)
  • 19 le ditte impegnate
  • Oltre 40 le maestranze alternatesi, in prevalenza locali
  • 10 anni dall’inizio dei primi lavori
  • 3 anni per la realizzazione del Centro Laudato Si’

1 donazione degli spazi interni dell’Eremo benedettino dalla Diocesi di Reggio Emilia e dalla Unità Pastorale Bismantova (Parrocchia di Ginepreto) al Parco nazionale dell’Appennino con l’impegno di realizzare un centro dedicato alla custodia del Creato.

 

2 COMMENTS

  1. Gentile Architetto,

    relativamente a: “Questa pianta monumentale negli anni Settanta venne purtroppo inglobata, a metà tronco, nel cemento armato del sagrato al livello superiore”, mi dichiaro colpevole per quel inglobamento “a metà tronco”, compromesso raggiunto …quasi bestemmiando … con i Benedettini che, quella pianta, volevano tagliare.

    Ringrazio Lei e il Suo team per l’ultima soluzione adottata.

    Giovanni Annigoni

  2. Complimentandomi per i lavori fatti sottolineo ancora una volta la “dislocazione” dell opera di Giorgio Benevelli S.BENEDETTO. Accoglieva pellegrini e laici in un abbraccio che durava da anni. Neanche la stessa pietra era riuscita a scalfirla. Preferire un aiuola al suo posto non riempe la sua ombra ormai rimossa da un volere umano senza risposta. Rammaricato ma felice per l intervento reale al 99%.pero’. kekko

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