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L’artista Remo Belletti continuerà a vivere attraverso le sue opere

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"Scolpisco come l'acqua e il vento scolpiscono le mie montagne". Così l'artista Remo Belletti scolpiva trasportato dalla bellezza della materia prima, che attraverso le sue mani prendeva forma e volto di donna, ma anche di vento e guardava al cielo. Elementi naturali che si esprimevano grazie alla sua arte scultorea e rimanevano lì, ancorati alla materia che li aveva visti crescere ed esporsi, una cornice naturale a cui non servivano abbellimenti.

Remo Belletti, di anni 71, deceduto un giorno fa, era molto conosciuto in Appennino, paese delle sue origini e dove risiedono tutt'ora molte delle sue opere. Ricordiamo la fontana “la Nuda” a Cerreto Laghi, ormai sfinita dai maldestri interventi dei tecnici comunali e da una pompa d’acqua che l’alimenta con acqua non potabile, spesso sporca d’olio, per la quale lui stesso si era offerto lo scorso anno di effettuare la manutenzione in modo gratuito. E le altre a Collagna e dintorni: come il piccolo memorial a Cesare Zavattini a Cerreto Alpi.

C’è la bella Via crucis a Ramiseto, scolpita insieme a vari autori, ai simposi su pietra organizzati a Ramiseto negli anni passati e la stessa Fontana dei Cavalli, scolpita da Belletti e altri quattro scultori internazionali, a celebrare il decennale del suddetto Simposio. Remo Belletti fu anche uno dei principali interpreti di Arteumanze, il festival di Land Art promosso da Ermanio Beretti, Simone Bertani e Consorzio Conva per quattro anni di fila con installazioni molto suggestive nel Parco nazionale.

Nonostante un forte legame con la sua terra d'origine, Remo ha girato l'Italia da "Trieste in giù" oltre ad essere riconosciuto anche sulla scena internazionale: una delle sue opere "Luna d'oriente" si trova infatti in Siria, mentre una copia di "L'attesa" in Vietnam. Così un giornalista della Sirian Arab New Agency racconta l'opera dell'artista: "Remo Belletti decide di accentuare l'enfasi e intensifica la dignità della donna, intagliando e aprendo nella testa della sua scultura un varco tra essa e la sua condizione e il cielo". Recentemente si era invece recato a Enna per restaurare una sua opera risalente al 2010 presso la Torre ottagonale di Federico II di Svevia.

Se una cosa possiamo dire è che la memoria di questo artista rimarrà per sempre incisa nelle sue opere e vivrà fintanto che qualcuno, guardandole, troverà al loro interno la stessa bellezza e poesia che vedeva il suo autore. I funerali di Remo si terranno in forma civile venerdì 25 giugno, alle ore 15.30, partendo dall'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia in direzione dell’Ara Crematoria di Coviolo. Lascia la compagna Patrizia, Isabella, le sorelle, i parenti e gli amici tutti.