Riceviamo da Collagna e pubblichiamo.
Didattica in presenza alle superiori tra il 70% e il 100%, ma a quale costo?
Dal 26 Aprile, in ottemperanza al decreto governativo, anche le scuole superiori sono tornate in presenza massiccia. A Castelnovo ne' Monti, per poter gestire in presenza il grande numero degli studenti, i dirigenti scolastici hanno optato per una soluzione a diversi turni di ingresso: uno all’orario standard precedente delle 8,00 e uno alle 9.30, con uscita alle 15.00 e pausa pranzo di 20 minuti in classe. Ora, se l’istituzione di turni in ingresso può essere assorbita con relativa (e si sottolinea relativa) facilità in città, dove i mezzi pubblici sono costantemente distribuiti su tutto l’arco della giornata, per un territorio montano a cui afferiscono studenti da mezza provincia e pure da fuori provincia, i problemi si moltiplicano, si ingigantiscono e finiscono per ricadere a cascata anche su chi con le superiori nemmeno c’entra.
Succede così che, oltre ad avere studenti liceali preoccupati per la stanchezza e per il poco tempo che rimane per lo studio dovendo rientrare da scuola a pomeriggio inoltrato (sera, in alcune zone) tutti i giorni, si creino grossi problemi e disparità di trattamento a livello di trasporti pubblici.
Nonostante SETA si sia dichiarata disponibile a supportare i nuovi orari e potenziare tutte le linee (visto che i trasporti pubblici possono viaggiare solo al 50% di capienza), si moltiplicano in tutta la montagna segnalazioni di corse scomparse o mai materializzate, di studenti che non hanno i mezzi per arrivare o per tornare da scuola, e non solo per le superiori.
Eclatante il caso verificatosi su una delle linee extraurbane principali, quella che collega Reggio Emilia con Cerreto Laghi sulla SS63.
Lunedì 26 Aprile, come da annuncio SETA, viene istituita una nuova corsa per il secondo turno dei liceali in partenza da Cerreto Laghi alle ore 8.08, passante da Collagna alle ore 8.36 e a Busana alle 8.53. Alla fermata del bus però i ragazzi delle superiori si ritrovano anche tutti i ragazzini che dovrebbero entrare in classe alle scuole medie di Busana entro le 8.30, che sono ancora tutti lì perché la “loro” corriera (in partenza alle 7.30 circa a Cerreto laghi e passaggio a Collagna alle 8.07) non era arrivata. Nessun avviso, genitori ignari e scuola ignara, i ragazzi delle medie arrivano a scuola con mezz’ora di ritardo.
In giornata c’è chi chiama Seta, chi chiama la scuola, e alla fine si svela l’arcano: a quanto pare SETA NON SAPEVA che la corriera in partenza alle 7.30 circa da Cerreto Laghi serviva i ragazzi delle medie e quindi l’ha spostata di mezz’ora per i liceali del secondo turno. D’altronde, come poteva SETA sapere che quella era la corriera delle scuole medie? Sono solo 50 anni circa che quella corsa serve per portare gli studenti a Busana, mica 100….
Pare ci siano assicurazioni per la risoluzione del problema, nessuna comunicazione ufficiale ma a voce si dice che l’indomani sarà tutto a posto. In serata alcuni coordinatori di classe dei licei avvisano gli studenti della linea Reggio-Cerreto che l’orario del loro pullman sarà anticipato per poter trasportare in orario anche gli studenti delle medie, qualche genitore manda i figli liceali alla fermata del bus 20 minuti prima per non rischiare di farli rimanere a piedi…. E invece, pure martedì 27 Aprile ragazzi delle medie sotto l’acqua mezz’ora ad aspettare il pullman, che parte con il nuovo orario dei licei portandoli nuovamente a scuola con mezz’ora di ritardo.
Ma Il lato surreale della vicenda non termina qui, perché con studenti del secondo turno delle superiori e studenti delle medie tutti sullo stesso pullman, va a farsi benedire il limite del 50% di capienza: in compenso, gli studenti del primo turno delle superiori (partenza da Cerreto Laghi circa alle 6.30) si possono spalmare su due pullman praticamente vuoti perché buona parte dei ragazzi va a scuola al secondo turno.
Ora, alle famiglie e ai ragazzi viene chiesto di pazientare e collaborare perché il momento è difficile e le soluzioni non facili, e questo è vero e giusto. Ma dimenticarsi dello scopo di una linea che è lì per quello da oltre 50 anni, non avvisare le scuole e le famiglie delle modifiche agli orari, dimenticarsi in strada ragazzini di 11 anni, non avere idea di dove e quando mettere i raddoppi per rispettare sia gli orari scolastici che i limiti di capienza, costringere i ragazzi più lontani o geograficamente sfortunati a stare in giro tutto il giorno per 4/5 ore di lezione, appare profondamente ingiusto e insensato. Non è certo questo il diritto allo studio che il rientro in classe si prefiggeva di salvaguardare, e non dovrebbe certo essere questo il tipo di servizio pubblico che viene profumatamente pagato dalle famiglie e dalla Regione.
Siamo nel 2021, ed ancora si continua a gestire il trasporto pubblico INTERURBANO e nelle zone marginali di montagna, con loil metodo MARXISTA simile ad “ALITALIA STYLE”. Sperperiamo da anni , fiumi di soldi pubblici, per continuare a mantenere strutture PESANTI ED INEFFICIENTI come quella che ogni 4 o 5 anni , cambia nome , SPENDENDO MILIARDI DI SOLDI PUBBLICI, PER FARE PASSAGGI DI PROPRIETÀ, SUGLI AUTOMEZZI , ed attualmente si chiama SETA. se vogliamo veramente fare il salto di qualità , migliorando il servizio e DIMEZZANDO COME MINIMO i costi, dovremmo privatizzare il tutto. ATTENZIONE PERÒ!! privatizzare, non significa fare come è stato fatto finora ( STILE MARXISTA), dove la SETA gestisce direttamente dalla provincia, la linea ed i proventi della stessa, ED ASSICURO CHE SONO TANTISSIMI, per poi darla al primo “SERVO DELLA GLEBA” che ritrovandosi con i bus da Turismo completamente fermi, accetta servizi assurdi, a prezzi da fame e rischi d’ impresa ALTISSIMI. privatizzare, significa, come hanno fatto in regioni tipo ALTO ADIGE O LOMBARDIA O ROMAGNA, che la provincia, ha un rapporto diretto con l azienda privata, oppure ancora meglio, CON UN CONSORZIO FORMATO DA VARIE AZIENDE CHE GARANTISCA UN BUON SERVIZIO, AD UN PREZZO RAGIONEVOLE, SENZA ARRIVARE A FINE ANNO E VEDERE, COME SUCCEDE SPESSO QUI, CHE I COMUNI DEBBANO METTERE MANO AL PORTAFOGLIO X SANARE I BILANCI DI SETA , CHE GIÀ VIENE STRA PAGATA DALLA PROVINCIA. dare la possibilità ad un gruppo di aziende private, di gestire i servizi EXTRA URBANI, oltre a garantire una qualità INDISCUTIBILMENTE più elevata di quella di SETA (e non ci vuole chissà che…) Garantirebbe al territorio, un aiuto dal punto di vista turistico, in quanto, avresti bus che oltre a fare le linee, potrebbero supportare a prezzi invitanti, i gruppi turistici, religiosi, sportivi, gastronomici, ecc, ecc, ecc nelle nostre bellissime zone del PARCO. l’ azienda PUBBLICA, non è in grado di fare una cosa simile!! Troppa burocrazia a COSTI ASSURDI e zero flessibilità!!! Nel 2021, credo sia assurdo, togliere soldi pubblici a ospedali, scuole e forze dell’ ordine, per continuare a mantenere strutture del genere!!! VOGLIO PRECISARE, CHE LA COLPA NON È CERTO DEGLI AUTISTI!!! ANZI ….. Tutt’altro. Sono le dirigenze, assolutamente inadeguate e impreparate , soprattutto nella gestione del territorio montano. Si è provato spesso a formare consorzi x partecipare alle gare x l affidamento dei servizi pubblici, ma purtroppo, le cosiddette ” ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA” non sono riuscite a tenere insieme tante teste. Inoltre, il singolo NOLEGGIATORE, ha sempre pensato al proprio ORTICELLO, non guardando al futuro ed al bene comune. Ci siamo ritrovati quindi a : fregarci il lavoro tra noi x pochi € ( guerra dei poveri) e diventare schiavi di strutture come SETA, che x renderti loro sostenitore, ti danno qualche servizietto da fame, mentre in realtà, ti hanno reso schiavo e impossibilitato a trovare una soluzione x creare alla collettività un alternativa PRIVATA, da sostituire all’ inefficente BARACCONE PUBBLICO che continuiamo a mantenere. Un cartellino rosso anche ai sindaci ed amministratori della montagna, tutti del PD….. La montagna si spopola vero ?? È chiaro DOTTOR MANARI…. Che se lei affida il trasporto scolastico alla ditta di CAVOLA, la ditta del suo paese, se ne va e se ne va anche una famiglia di 5 persone , togliendo risorse al paese , alle scuole, ai trasporti ed a tutto l’ indotto. La gestione dei servizi di trasporto pubblico nelle zone marginali, andrebbe affidata agli operatori locali. Di sicuro nelle situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, sarebbe stata gestita meglio, ma anche nell’ ORDINARIETÀ, l efficenza di un azienda privata ben strutturata, è nettamente superiore alle aziende pubbliche , ma a Reggio Emilia, la politica vuole mantenere un sistema del genere, che sicuramente non è positivo x le tasche dei cittadini, ma lo sarà x i risultati del PARTITO che si garantisce una buona quantità di voti certi. Se mai ricapiterà di avere l onore di andare a votare…..spero che la gente se lo ricordi….
In merito alla variazione degli orari delle corriere nessuno ha tenuto conto che è stata soppressa l’unica corsa utile x gli abitanti della montagna che si recano a Castelnuovo ma non possono rientrare fino all’una, dovendo poi prendere la corriera degli studenti e che serviva anche da collegamento con chi da Reggio vuole venire in montagna, soprattutto nei fine settima quando anche chi lavora a Reggio rientra a casa. Capisco che bisogna avere pazienza ma è passato già un anno e non esistono solo gli studenti ci sono anche gli abitanti della montagna, siamo solo” numeri “ma forse si poteva fare meglio.