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Premiazione di “Diritti in circolo – Your rights in my rights”: qualche riflessione sull’evento conclusivo

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Un solo rammarico offusca la lieta occasione con cui la vicepresidente del Club per l’Unesco di Carpineti, Morena Bizzarri, ha intrattenuto i candidati in occasione della premiazione conclusiva del bando “Diritti in circolo - Your rights in my rights”, che si è tenuta nel pomeriggio in modalità remota sabato 24 aprile 2021. Il rammarico risiede nel fatto che il piccolo Club, promotore del premio, non abbia sufficiente forza per potersi connotare come cassa di risonanza effettivamente proporzionata all’enorme importanza dei progetti presentati. Tutti questi progetti, infatti, meritano un riconoscimento universale per l’elevato coefficiente di generosità e solidarietà con cui veicolano il messaggio che l’umanità è ancora in grado di promuovere sé stessa e rilanciare il meglio di sé, messaggio di alto valore consolatorio in questo particolare momento della storia mondiale.

Il premio era stato bandito all’inizio dello scorso dicembre, in occasione dell’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani adottata a Parigi nel 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con lo scopo di far emergere quanto più possibile le iniziative che vengono promosse da associazioni o singoli che quotidianamente si impegnano per rendere concreti ed effettivamente praticati i principi incardinati nella Dichiarazione stessa.

La premiazione si è svolta in videoconferenza e quattro sono stati i progetti presentati da altrettanti promotori.

CARLA AIRA, Presidente del Club per l’Unesco di Ivrea, ha sostenuto la candidatura di Mons. Luigi Bettazzi che, a 93 anni, ha attivamente partecipato al collegamento portando un gradito contributo di simpatia e umanità.

Vescovo di Ivrea nel 1966, nel 1978 Mons. Bettazzi è nominato presidente internazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace, vincendo per i suoi meriti il Premio Internazionale dell'Unesco per l'Educazione alla Pace nel 1983. È una delle figure di riferimento per il dialogo con i non credenti e per il movimento pacifista. Nel 1978, insieme al vescovo rosminiano Clemente Riva e al vescovo Alberto Ablondi, chiese alla Curia romana di potersi offrire prigioniero in cambio del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Sempre dalla parte di coloro che soffrono ingiustizie umane e sociali, si è distinto per il suo scambio di lettere con Enrico Berlinguer e per la lettera aperta al Dr. Debenedetti allora amministratore delegato della Olivetti nella quale denunciava il licenziamento di 4.500 lavoratori. Ha sostenuto l’obiezione di coscienza al servizio militare con marce per la Pace e si è dichiarato favorevole al riconoscimento delle unioni omosessuali. È stato presidente del Centro Studi Economico Sociali di Pax Christi Italia ed è impegnato nell'attività di conferenziere in diverse regioni d'Italia.

GABRIELE ARLOTTI, giornalista impegnato su diversi fronti per la promozione di un nuovo umanesimo che sia portatore di valorizzazione e rispetto, sia tra gli individui sia nel contesto del territorio in cui gli individui esprimono il proprio potenziale umano, ha presentato la candidatura di ben tre figure chiave nella promozione della pace.

Donata Frigerio, consacrata nell’Ordo virginum diocesano, al 1985 si interessa di Africa ed in particolar modo della Regione dei Grandi Laghi. Da 30 anni visita paesi africani anche per il suo lavoro nel commercio equo e solidale. Da gennaio 2021 si trova nella Repubblica Democratica del Congo (Congo RD), in Diocesi di Bukavu, Sud Kivu, inserita in “Ek’abana”, dove si occupa di una casa per i bambini le cui famiglie soffrono gravi disagi. Lei opera per un mondo migliore in una condizione di “povertà materiale e ricchezza spirituale”.

Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio Regeni -  ricercatore dottorando italiano dell'Università di Cambridge rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani - per il loro pacifico e costante operato per il riconoscimento della verità, della giustizia in un mondo dove la tortura e gli omicidi politici non hanno diritto di esistere.

Un terzo progetto è stato presentato da MARIANGELA SIMONAZZI Presidente dell’ASSOCIAZIONE VALORE AGGIUNTO che da diversi anni opera nel territorio delle colline matildiche con progetti inclusivi per bambini, giovani e adulti con disabilità. Per documentare uno spaccato delle attività di questa associazione, è stato presentato alla giuria un filmato dal titolo “Che cos’è l’amore”, che vede protagonisti i giovani partecipanti al progetto SIRIO in collaborazione con Centro Teatrale MaMiMò, e attraverso il quale i ragazzi vengono intervistati e raccontano cos'è l'amore secondo loro, trasmettendo un messaggio sull'amore e d'amore rivolto a chi sa cogliere la bellezza della differenza.

Non era in collegamento la signora Sandrine Daraut che, da Tolosa, ha proposto la candidatura di Nicole Pradalier che, nella sua professione di fede contro il sessismo e nel corso delle proprie ricerche, ha promosso senza sosta la neutralità di genere fin dentro al linguaggio, concretizzando di fatto nel modo più pervasivo possibile l’uguaglianza esistenziale tra gli esseri viventi.

Molto difficile, per la commissione valutatrice, compilare una classifica dei progetti presentati per individuare un vincitore. Ogni proposta incarna in modo autentico e profondo una tale pluralità di principi fondamentali tra i quali risulta impossibile stabilire una gerarchia.

Di certo i progetti presentati alla candidatura permettono di cogliere la pluralità e la profondità dello spirito della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, fanno riflettere portando il nostro sguardo verso l'opera di singoli e associazioni che quotidianamente tutelano - o hanno tutelato - e sviluppano concretamente i diritti nelle e delle comunità.

Non è pertanto stato affatto semplice stabilire quale, tra in candidati, raccogliesse in maniera pervasiva l'essenza della Dichiarazione, perciò una meritatissima menzione d’onore è stata riconosciuta a tutti i presenti

Alla fine, tuttavia, si è scelto di evidenziare il lavoro svolto dall'associazione di volontariato Valore Aggiunto, che opera sul territorio reggiano per promuovere cittadinanza attiva e inclusione delle persone disabili, attraverso una molteplicità di progetti, con l'attenzione rivolta sempre al territorio, non solo sostenendo i diritti delle persone disabili, ma anche rafforzando i diritti di tutta la comunità.

Grazie agli interventi dei graditissimi ospiti e al loro concreto impegno, siamo certi che l’articolo 1 della Dichiarazione abbia trovato degna espressione: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna di carattere negativo”. Gli stessi principi di pace, uguaglianza e spirito di reciprocità che l’Unesco – mediante educazione, cultura, scienze e comunicazione – promuove e coltiva in ogni parte del mondo.

Il Club per l'Unesco di Carpineti