Una decina di motociclisti sanzionati con multe da 550 euro dai carabinieri forestali della stazione di Castelnovo ne' Monti. Identificati grazie ai video pubblicati sui social delle loro imprese motociclistiche.
All'interno della zona speciale di conservazione denominata "Gessi Triassici", in località Sologno nel comune di Villa Minozzo, un gruppo di motociclisti praticava attività di motocross in spregio alle leggi regionali vigenti che vietano tali tipi di attività all’interno di siti di interesse comunitario come quello ubicato nel monte Cafaggio.
Un sito, peraltro, costituito da varie aree carsiche gessose che si estendono dall’Appennino reggiano fino al Faentino e che rappresenta un patrimonio tra i più significativi a livello mondiale per sviluppo e profondità delle grotte. Un luogo - per farne capire la preziosità - inserito dalla commissione nazionale italiana Unesco nella “Tentative list” (che racchiude i siti selezionati dagli Stati proponenti e ritenuti di eccezionale valore universale) e candidato italiano unico a “Patrimonio mondiale ambientale dell’umanità” proposta dall’Italia a Unesco.
A scoprirlo i carabinieri della stazione forestale del comune di Castelnovo ne' Monti, che a conclusione di mirati accertamenti, esperiti anche sui blog e sui social Facebook e Instagram dove le “imprese” motociclistiche venivano condivise e pubblicate, hanno sanzionato una decina di centauri reggiani, aventi una ventina d'anni. I giovani sono stati sanzionati con una multa di 500 per aver effettuato attività vietate in aree protette e altrettante sanzioni amministrative da 50 euro ciascuna per disturbo della fauna selvatica.
Le indagini sono state avviate a seguito di molteplici segnalazioni relative ad un'attività di motocross che si svolgeva in maniera assidua e organizzata sul monte Cafaggio, all'interno della zona speciale di conservazione denominata "Gessi Triassici". Dopo alcuni accertamenti, i carabinieri della stazione di Castelnovo ne' Monti hanno identificato una decina di centauri coinvolti in tale attività illecita. Più volte, la scorsa estate nonché durante i vari mesi invernali e primaverili di quest'anno, i giovani partecipavano a motoraduni illeciti con attività di motocross, organizzati attraverso i social network rivelatisi altresì indispensabili per l’identificazione dei contravventori sanzionati.
Complimenti ai CC per questi interventi. Evidentemente funziona molto bene la fusione tra i CC. e la Forestale. Ottimo, con giudizio ma con determinazione.
Complimenti ai carabinieri forestali, circa il loro intervento
Bravi!!
Ai piedi della Pietra il motocross è consentito? Perché sono in parecchi che lo praticano tra Casale e Maro e francamente danno parecchio fastidio, specialmente la domenica mattina.
La situazione è ormai critica ovunque. Motocrossisti che tolgono anche i cartelli che gli impongono il divieto. Passaggio a tutta velocità su sentieri del CAI e non curanza dei campi coltivati. Incommentabili anche quelli che vanno per strada con moto senza targa. Sarebbe ora che le amministrazioni comunali iniziassero a dargli un bel giro di vite.
Ambiente salvato! Invece la fila di camion ed escavatori che si portano via il Secchia (con tanto di autorizzazione regionali, comunali, del parco.. ci mancherebbe) non interessano a nessuno.
Questo commento si… commenta da solo! Il motocross lo fate dove è consentito e le escavazioni si fanno dove viene consentito. Mai sentito parlare di aree faunistiche protette? Li no!!!
Forse ho sbagliato a rispondere, è inutile certa gente non capirà mai deve solo polemizzare su tutto.