Dalla collaborazione fra il comando provinciale dei carabinieri e l'associazione Soroptimist di Reggio Emilia nascono le "stanze tutte per te": luoghi dove accogliere le testimonianze delle donne vittime di violenza.
Sono state inaugurate ieri. Si tratta di due uffici all'interno della caserma di Corso Cairoli a Reggio Emilia e nella sede di Guastalla, pensati ad hoc per ricreare un ambiente protetto dove la vittima possa aprirsi e interfacciarsi con gli operatori di polizia. Il prossimo passo è ora l'apertura di una terza stanza anche presso la compagnia di Castelnovo ne' Monti- "In questo modo - ha spiegato il colonnello Cristiano Desideri - riusciremo a coprire i tre poli principali di questa provincia: città, Bassa e Appennino".
Un luogo sicuro, dove poter ricevere un sostegno immediato e concreto. La collaborazione fra Arma reggiana e Soroptimist, iniziata nel 2019, punta anche alla formazione dei carabinieri con un neuropsichiatra, "così che possano leggere a 360 gradi la persona che hanno davanti al momento dell'accoglienza e comprendere al meglio come comportarsi in un momento così delicato della donna, come la denuncia di un abuso o una violenza", afferma Chiara Davoli, presidente Soroptimist.
Colori prevalentemente bianchi, molto luminose, piante e colori, pastelli e matite per far giocare i bambini. Le "stanze tutte per te" saranno un importante supporto nel contrastare un fenomeno che, stando agli ultimi dati, non cessa di aumentare. La violenza in ambito domestico ha presentato numeri preoccupanti nel corso del 2020, complice il lockdown che obbligava ad una convivenza forzata e un periodo di ristrettezza economica dovuta alla pandemia.
Al 112 sono arrivate oltre 160mila richieste telefoniche, circa 450 al giorno. Fra queste 2.122 (circa sei al giorno) per liti tra le mura domestiche, in strada e tra vicini. "Il lockdown ha enfatizzato molte criticità ascrivibili alla violenza più subdola - conferma Desideri - quella che nasce e cresce nelle mura domestiche. La più difficile da intercettare, anche se fortunatamente la sensibilità dei cittadini sta cambiando e sono aumentate le chiamate che ci avvisano di liti o urla nelle case dei vicini". Complessivamente nel 2020 sono state 94 le persone arrestate per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia, 255 quelle denunciate per lesioni personali, 54 per percosse e 234 per minacce. Numeri elevati anche nei primi tre mesi del 2021: 20 i criminali arrestati e denunciate per atti persecutori e maltrattamenti, 54 le denunce per lesioni personali, 13 per percosse e 58 per minacce.