Da oggi, mercoledì 7 aprile, scuole di nuovo aperte a Reggio Emilia, così come in Emilia-Romagna. Per la precisione riaprono nidi, materne e si torna in classe fino alla prima media, così come stabilito dal Governo.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, aveva firmato un’ordinanza, che recepisce l’aggiornamento del protocollo per la gestione di casi Covid-19 confermati in ambito scolastico in aree a elevata prevalenza di varianti del virus, misure anticipate nei giorni scorsi.
“Siamo pronti a riaprire dopo un lavoro di condivisione che aveva l’obiettivo di creare le condizioni di sicurezza necessarie- sottolineano la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, e gli assessori regionali alla Scuola e alle Politiche per la Salute, Paola Salomoni e Raffaele Donini -. Misure che abbiamo presentato ai sindacati e sulle quali ci siamo confrontati con l’Ufficio scolastico regionale. Inoltre, stiamo proseguendo a vaccinare il personale scolastico, grazie alla preziosa collaborazione con i medici di base, un traguardo che vogliamo centrare al più presto. È però importante che la guardia non venga abbassata. Per questo, alla vigilia del rientro nelle aule, ci appelliamo a tutti affinché i comportamenti siano i più prudenti e cauti possibili, nel pieno rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione”.
Le misure contenute nell’ordinanza
Modalità di contact tracing, tempi per la quarantena, modalità di riammissione a scuola, vaccinazione anti-Covid, misure aggiuntive di contenimento del contagio: allegate all’ordinanza ci sono le indicazioni per un rientro in piena sicurezza.
Sono allo studio da parte della Regione misure specifiche di sostegno destinate ai servizi educativi per l’infanzia e la scuola materna, per cui è già convocato il tavolo di monitoraggio sulle riaperture dei servizi educativi per l’infanzia (0-6 anni) con enti gestori pubblici e privati e organizzazioni sindacali.
Confermata anche l’impossibilità di svolgere lezioni di educazione fisica al chiuso, fatta eccezione per i licei ad indirizzo sportivo, e lezioni di canto e di musica con strumenti a fiato, fatta eccezione per i licei musicali.
L’ordinanza ha validità fino al 30 aprile. In questo periodo, in caso di passaggio della regione in fascia arancione, le misure previste saranno valide anche per il ritorno in presenza di altre classi fino al ciclo completo delle superiori.
Più controlli
Priorità al completamento della vaccinazione per tutti i lavoratori del mondo della scuola. Essa riguarda il personale educativo, insegnante, ausiliario e ai collaboratori a vario titolo coinvolti nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, con la possibilità per il personale scolastico assistito in altra regione di essere comunque vaccinato in Emilia-Romagna.
Confermata la campagna di screening in farmacia per alunni, familiari e per lo stesso personale scolastico, con la possibilità per tutti loro di effettuare gratuitamente tamponi rapidi.
Confermata la possibilità di maggiori controlli. Le Aziende sanitarie potranno effettuare interventi rapidi per la limitazione e il contenimento di focolai scolastici, lì dove dovessero nascere. Svolgeranno poi azioni preventive di controllo, d’intesa con i dirigenti scolastici, con l’effettuazione di tamponi a campione, su base volontaria.
Tale azione preventiva riguarderà in particolare i comuni o territori con alta incidenza di nuovi casi ogni 100mila abitanti: qui vi potrà essere un’estesa azione di screening in ambito scolastico utilizzando test antigenici molecolari sempre su base volontaria.
La circolazione del virus in Emilia-Romagna: per l’88% è variante inglese
L’attività regionale di sorveglianza sulla diffusione di varianti del virus SARS-CoV-2 ha documentato la crescente presenza in Emilia-Romagna della variante “VOC 202012/01, Regno Unito”, che è divenuta al momento prevalente rispetto al ceppo virale originario. Dall’ultima indagine effettuata su indicazione del ministero della Salute, la prevalenza di varianti in Emilia-Romagna è risultata complessivamente del 96,5% rispetto al virus originale (88% per la variante VOC 20212/01).
La variante VOC 20212/01 ha dimostrato di avere una maggiore trasmissibilità (superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti), che si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni, determinando un incremento anche nel numero di casi gravi con conseguente impatto sui sistemi sanitari.
È necessario, quindi, rafforzare le attività di tracciamento e gestione dei contatti dei casi Covid-19. Anche per questo, le persone contagiate, e per questo sottoposte a isolamento, divenute asintomatiche e trascorsi i 14 giorni previsti, potranno rientrare a scuola dopo aver effettuato il tampone che sancisca la negatività. In caso di positività effettueranno un ulteriore tampone al 21esimo giorno.
Potranno invece rientrare dopo 14 giorni con tampone negativo, le persone in quarantena perché contatti di positivi, ovviamente in assenza di sintomi e a seguito della comunicazione di fine quarantena rilasciato dalla Ausl. Per coloro che rifiuteranno di sottoporsi a tampone la quarantena durerà fino al 21esimo giorno /CV