S’attarda la colomba nel suo volo, ha perso l’orientamento,
non trova più l’allegrezza di primavera che tanto bramava,
i sorrisi smaglianti, gli animi sereni e gli abbracci di sempre,
quei favolosi tumulti di vita che tanto riscaldavano il cuore.
Il candido battito d’ali è indolente, gli occhi lacrimanti e tristi,
smarrito il profumo di festa, infuria rabbia, angoscia, infelicità.
Tra il becco il ramo d’ulivo si fa di un colore fosco vergato di nero,
nero come il lutto e la morte, padroni di questo incubo senza fine.
Il batacchio della campana della torre non ha voglia di rintoccare
la libertà imprigionata. La purezza del desiderio è resa trappola
dall’ordinanza di legge che vieta, condiziona, multa, punisce… e
lontanissimo rimbomba l’eco delle ricche scampagnate pasquali!
Al paese le persiane rimarranno chiuse, le panchine ansiose e sole,
vuoti i bicchieri dell’amicizia e delle chiacchiere, come i passi spenti.
Parole che non avranno voce, luoghi dell’infanzia che non avranno luce,
l’ordinanza ammonisce e penalizza gli incontri con le persone più care.
Sarà cenere il piacere dell’andare, del fare, fatua l’emozione dell’arrivo,
quell’emozione commovente che ti assale appena varchi la soglia di casa.
Rimane una sola cosa che non si può né fermare, né vietare: il pensiero!
Tuttavia lo scrocco della serratura dell’uscio dovrà ancora attendere...
Il pensiero e i sogni non ce li potrà togliere nessuno….Mai…. La libertà si ma vedremo presto la luce. Bellissima poesia e come sempre una fotografia della vita.
Grazie
Marcella
Marcella
Grazie alla sig. Marcella!
Alberto Bottazzi
Alberto Bottazzi