E’ una trilogia relativa alla Divina Commedia l’ultima opera uscita dalle mani di un artista d’Appennino in seguito ad un lavoro durato da ottobre scorso ai primi di marzo di quest’anno. Si tratta di una serie di sculture raffiguranti Inferno, Purgatorio e Paradiso nate dall’estro di Fabrizio Ugoletti (alias Fabretti)
Le opere sono sorte in seguito ad un lavoro che era stato commissionato la scorsa estate nel quale l’artista aveva raffigurato una Pietra di Bismantova in cui compariva anche il Divino Poeta.
Da li, complice la ricorrenza del settecentenario della morte del sommo poeta, l’idea si è andata via via concretizzando.
I quadri sono stati realizzati a tecnica mista scolpendo tavole di pioppo e inserendo altra materia: terra, polvere di marmo e colori acrilici.
Nel Purgatorio non poteva mancare c’è la Pietra di Bismantova con tanto di libro aperto sul quale è apprezzabile il passo della Divina Commedia dove è citata.
Il Paradiso è stato pensato traendo ispirazione dall’iconografia classica ricorrente.
E’ invece esclusivo frutto dell’immaginazione dell’artista la raffigurazione dell’inferno.
Per la messa in opera dell’intera trilogia è stato di certo essenziale l’approfondimento di studi che Fabretti ha ritenuto necessario per consegnare al pubblico quadri rispondenti si al suo personale sentire ma anche il più aderenti possibile al testo. E’ dalle parole di Dante infatti che ha tratto la maggior parte dell’ispirazione che ha dettato la concretizzazione delle tavole.
Il luogo dove la trilogia potrà essere apprezzata dal vero dal pubblico per ora resta segreto: verrà svelata non appena sarà possibile.
Per comprendere a pieno l’ultimo impianto artistico di Fabretti non si può prescindere dal conoscerlo. E’ il 7 giugno 1959 in Appennino, per la precisione a Collagna, quando nasce Fabrizio Ugoletti (alias Fabretti). Ed è ancora in Appennino dove sceglie di lavorare e vivere. Fin da ragazzo ha sempre avuto estro artistico coltivato come autodidatta andando a colmare l’assenza di un percorso di formazione scolastica specifica vera e propria. Nel corso del tempo si è espresso in diverse forme espressive. Da ragazzo si è impegnato nella pittura e a seguire nella musica quale cantante in gruppi rock (Choice Quality e Barricate Casarola). Più tardi, dopo aver appreso i primi rudimenti guardando gli scalpellini al lavoro alla chiesa di Acquabona, trova una buon feeling con la materia. Dal 1999 si dedica alla scultura lavorando pietra, marmo e legno producendo opere di diverse fogge e dimensioni. Nella sua attività trova ispirazione da diverse fonti. E’ tra i soci fondatori dello Sculture Club assieme a Marco Stefanelli e Luca Guerri coi quali ha creato un’iniziativa che spazia in diversi ambiti toccando scultura, fotografia, multimedia.
Nell’arco del tempo ha partecipato a diversi simposi e concorsi oltre che a molteplici esposizioni sia personali che collettive (www.fabriziougoletti.it)
Da qualche tempo Fabretti è seguito dal curatore Thomas Predieri, un giovane castelnovese, studente di lettere moderne a Parma, che potrebbe rivelarsi una vera promessa in questo settore.