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Parola di Dante fresca di giornata. Speakeasy a cura di Giorgia Corbelli and Giulia Franz

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Continua la collaborazione tra il liceo linguistico "Cattaneo dall'Aglio" e Redacon tramite la rubrica "Speakeasy" curata direttamente dagli studenti, dell'anno scolastico 2020-2021.

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Giorgia Corbelli and Giulia Franz

#paroladiDantefrescadigiornata: this is the title of the initiative with which Accademia della Crusca celebrates the 700th anniversary

of Dante’s death. From the first of January, every day, a different word or expression of Dante will be published online, enriched by a brief comment. It is a matter of locutions, mottos, Latinisms and neologisms created by the author of the Divine Comedy, that we still find in our linguistic heritage. 

But let us briefly retrace the stages of his life. Dante, considered by all the father of the Italian language, was born in 1265 to a Guelph family in Florence, where he devoted himself to political activity and from which he was exiled in 1300. So he began a pilgrimage around Italy. He visited several Italian courts: Verona, Rome, Arezzo, Pisa, Bologna, Forlì and finally Ravenna, where he stayed until 1321, date of his death. 

The poet, belonging to the literary current of “Dolce Stil Novo”, wrote many works in verse and prose, but his best-known masterpiece is certainly the Divine Comedy. He didn't use Latin, considered by most people to be the perfect language, but his mother language, that of Florence. Refined words and sentences are combined with others which are sometimes rather common and even vulgar but together they can attain a rare perfection. A little curiosity: think that 90% of the words we use in Italian, although with different meanings at times, are already present in the Divine Comedy! 

Despite the restrictions due to the Covid emergency, numerous events are planned throughout Italy to celebrate the anniversary of the great poet's death. In addition to the initiatives of the Accademia della Crusca, Florence has decided to tell Dante's story and his origins, through various conferences, exhibitions and study days. In Ravenna, where Dante spent the last years of his life and where he was buried, several projects have already taken place. These include the inauguration of a new Dante museum. 

During his long pilgrimage, Dante even passed through our Apennines! This is the famous quote from Dante, in which reference is made to the Bismantova Stone, an image that the poet used as a symbol for the mountain of Purgatory. So only those with grace can ascend to the top. 

“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli 

montasi su Bismantova in cacume 

con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;

dico con l’ale snelle e con le piume 

del gran disio, di retro a quel condotto 

che speranza mi dava e facea lume” 

(Purgatorio, Canto IV, vv.25-30) 

Because of this important quotation ,we would like the Bismantova Stone to become a venue to celebrate Dante. Imagine the charm of reading some verses of the Divine Comedy, at the base of the rock where there is a natural arena called Piazza Dante or even on the summit... 

Maybe when the quarantine is over, the local authorities will organise some "Dante" events at the Bismantova Stone. We would love to be involved.

(Giorgia Corbelli e Giulia Franz 4ªR)

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Parola di Dante fresca di giornata

#paroladiDantefrescadigiornata: è questo il titolo dell'iniziativa con la quale l'Accademia della Crusca celebra i 700 anni dalla morte di Dante, che ricorrono proprio nel 2021. Dal primo gennaio, per 365 giorni, viene infatti pubblicata in rete una diversa parola o espressione di Dante arricchita da un breve commento. Si tratta di locuzioni, motti, latinismi, neologismi creati dall'autore della Divina Commedia, che in gran parte troviamo ancora nel nostro patrimonio linguistico. Ma vediamo di ripercorrere brevemente le tappe della sua vita. Considerato da tutti il padre della lingua italiana, Dante nacque nel 1265 da una famiglia guelfa nella città di Firenze dove si dedicò all'attività politica e dalla quale venne esiliato nel 1300. A partire da questa data egli non potè più tornare nella sua città e di conseguenza iniziò il suo pellegrinaggio per l’Italia.Soggiornò presso diverse corti italiane: Verona, Roma, Arezzo, Pisa, Bologna, Forlì e infine Ravenna, che lo accolse fino al 1321, data della sua morte.

Poeta del Dolce Stil Novo, scrisse numerose opere in versi e in prosa, ma il suo capolavoro, per il quale è conosciuto in tutto il mondo, è certamente La Divina Commedia. E per comporla non utilizzò il latino, da tutti considerata la lingua perfetta, bensì la sua lingua materna, il fiorentino. Espressioni elegantissime si alternano ad altre più “basse”, a volte addirittura volgari, in un equilibrio di rara perfezione. 

Una piccola curiosità: pensate che il 90% delle parole che usiamo oggi nell’italiano di tutti i giorni, seppur con significati a volte diversi sono già presenti nella Divina Commedia! 

Nonostante le restrizioni dovute all'emergenza Covid, sono in programma in tutta Italia numerosi eventi per celebrare l'anniversario della morte del sommo poeta. Oltre alle iniziative dell'Accademia della Crusca, la città di Firenze, ha deciso di raccontare la storia di Dante e delle sue origini, attraverso varie conferenze, mostre e giornate di studi. 

Anche a Ravenna, città dove Dante passò gli ultimi anni della sua vita e dove venne sepolto, si concentrano diversi progetti, in parte già iniziati lo scorso anno.Tra questi ricordiamo l’inaugurazione del nuovo Museo Dantesco. 

E nel suo lungo peregrinare Dante passò anche dal nostro Appennino! Questa la celebre citazione dantesca, nella quale si fa riferimento proprio alla Pietra di Bismantova, immagine che servì al poeta come termine di paragone per trasmettere al lettore un’idea della montagna del Purgatorio. Su di essa, però, come si evince dalla citazione, può salire soltanto “quasi volando”, chi è accompagnato dalla grazia. 

“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli 

montasi su Bismantova in cacume 

con esso i piè; ma qui convien ch’om voli; 

dico con l’ale snelle e con le piume 

del gran disio, di retro a quel condotto 

che speranza mi dava e facea lume”

(Purgatorio, canto IV, vv.25-30) 

Alla luce di questo importante riferimento dantesco, vorremmo che anche la Pietra di Bismantova diventasse la sede per celebrare Dante. Pensate al fascino di letture di canti della Divina Commedia ai suoi piedi o addirittura sulla sommità…

(Giorgia Corbelli e Giulia Franz 4ªR)