Un investimento da 8 milioni di euro per la sostituzione e l'ammodernamento della rete idrica in tutta la provincia di Reggio Emlia: 41 il totale dei cantieri previsti dall'Appennino alla città, alcuni già partiti da mesi altri in fase di avvio.
Stiamo parlando del progetto di Ireti, la società del Gruppo Iren che gestisce la distribuzione di energia elettrica, gas e acqua, che prevede l'istallazione di nuove tubature in sostituzione di vecchi impianti, scavi per creare collegamenti lì dove prima non esistevano o gigantesche vasche per la raccolta d'acqua. Lo scopo della società è rendere il servizio idrico integrato più efficiente grazie agli investimenti in impianti di depurazione, all'installazione dei contatori intelligenti, alla distrettualizzazione e al monitoraggio permanente della rete e al riutilizzo delle risorse.
Per ovvie ragioni numeriche e di bacino d'utenza, la maggior parte dei lavori si svolgono nel capoluogo: sono dodici quelli programmati da Ireti in città e nelle frazioni limitrofe. Anche se le risorse più ingenti dell'investimento verranno impiegate in montagna, poiché - per composizione geografica - è l'area più difficile su cui intervenire e le cui risorse da sole non potrebbero mai permettersi chilometri di condutture e scavi costosissimi.
Il 31 maggio partirà infatti il cantiere a Ventasso. Uno degli interventi più costosi in motagna, 360 mila euro per il potenziamento della rete idrica a Cà di Scatola, nella località di Canova. "Si tratta - spiega l'ingegnere Francesco Masetti, referente Ireti per progettazione degli interventi sul territorio provinciale - di una nuova condotta di adduzione idrica che collegherà l'abitato di Cervarezza con Ramiseto. L'importo è forviante al ribasso, perché essendo su un terreno naturale gli scavi incidono meno, ma è una condotta di oltre un chilometro e mezzo. L'acqua potabile ovviamente è già garantita ma sarà più efficiente il trasporto dell'acqua nei centri abitati".
Un altro intervento altrettanto oneroso è previsto a Felina. I lavori da 270 mila euro intendono ammodernare la rete idrica nei pressi di via Di Vittorio "attraverso la sostituzione delle tubature con altre in materiale plastico ad alta densità".
Cambiando zona e scendendo verso la bassa, il 7 giugno partirà un cantiere decisamente più costoso e complesso a Rubiera: 890mila euro con i quali sarà costruito un nuovo gigantesco serbatoio per l'acqua potabile. "Realizzeremo una vasca interrata in cemento armato accanto al Tresinaro da circa 2mila metri cubi di volume - spiega Masetti-. Una struttura imponente: sarà lunga 50 metri e larga 20, con in cima un edificio più ampio per contenere gli organi di manovra, pompaggio e rilancio dell'acqua. Prevediamo di completare l'opera nel 2022 e una volta in funzione servirà Rubiera e i centri limitrofi".
Più di un quarto del budget totale dei cantieri Ireti in provincia, infine, è assorbito da un intervento partito l'11 gennaio: il potenziamento dell'adduttrice Roncocesi-Reggio Emilia, per 2 milioni e 750mila euro. "Di fatto abbiamo interconnesso diverse centrali di distribuzione con una condotta che parte da Campo Tozzi fino alla centrale idrica Reggio Est in grado, se necessario, di portare da sola l'acqua potabile anche nella Bassa, fino a Rolo - continua l'ingegnere Ireti-. Il costo elevato dei lavori iniziati a gennaio è giustificato dalla lunghezza delle tubature: quattro chilometri di tubo da 800 millimetri di diametro, quasi un metro, in acciaio rivestito internamente con malta cementizia per il trasporto di acqua potabile. Tutto posato a tre metri di profondità".
Insomma, nella Giornata mondiale dell'acqua non si può che tentare di ridurre gli sprechi con un massiccio lavoro di interconnessione che consente di gestire al meglio la rete ottimizzando i costi di gestione ed energetici, oltre che ridurre al minimo le perdite d'acqua. "Vogliamo arrivare ovunque - conclude Masetti - anche nelle località più sperdute. Non c'è comune che non sia interessato da lavori sulla rete idrica ed è importante capire che sebbene molti di questi interventi si sviluppino in un Comune o in una via specifica, hanno una ricaduta positiva su territori molto più ampi".