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La Regione aumenta il Fondo per la montagna e rende più rapido l’accesso ai finanziamenti

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Nella giornata di lunedì i presidenti di tutte le Unioni montane della Regione Emilia-Romagna, hanno incontrato in videoconferenza l’Assessore alla Montagna, Aree interne e Programmazione territoriale Barbara Lori, per una relazione sull’assegnazione dei fondi previsti nel prossimo triennio sul Fondo regionale – Legge 2/2004. All’incontro, che è stato promosso dall’Uncem regionale (Unione delle Comunità Montane dell’Emilia-Romagna) ha preso parte anche il sindaco di Ventasso e presidente dell’Unione Appennino Reggiano, Antonio Manari.
“Si è trattato di un appuntamento importante – afferma Manari – dal quale sono uscite indicazioni positive. Prima di tutto, il fondo è passato da una dotazione di 4 milioni a 5 milioni all’anno: si tratta di finanziamenti che vanno a sostenere azioni di cura del territorio, rifacimento asfalti, tenuta idrogeologica, quindi davvero estremamente rilevanti. Inoltre sono stati confermati i criteri di assegnazione dei fondi: per il 60% inciderà l’estensione territoriale dei comuni assegnatari, per il 40% la densità di popolazione. Per la loro conformazione, i comuni dell’Appennino reggiano potranno essere premiati in modo piuttosto consistente”.
Prosegue Manari: “Altro aspetto positivo è che la Regione si è impegnata a snellire i tempi per l’arrivo di questi fondi: il bando è previsto in uscita entro la metà di maggio, e l’assegnazione entro un paio di mesi, quindi saranno spendibili già la prossima estate.  Inoltre è previsto un fondo ministeriale, che dovrebbe aumentare i finanziamenti ai comuni montani sempre sulle voci di manutenzione del territorio: l’uscita di quest’ultimo dovrebbe seguire di un paio di mesi il timing di quello regionale. Siamo soddisfatti delle notizie ricevute dall’Assessore Lori, perché gli interventi sulla viabilità e sulla tenuta dell’Appennino sono sempre impellenti e molto onerosi: i Comuni in autonomia potrebbero fare ben poco, questa concreta coesione territoriale a più livelli è essenziale per riuscire a costruire risultati concreti”.

Intanto nei giorni scorsi, su base nazionale, si era registra la presa di posizione dell'Uncem: "Ritengo positivo nel Decreto Sostegno vi siano 600 milioni di euro specifici per la 'filiera neve' - ha commentato Marco Bussone, presidente nazionale Uncem - , in aggiunta ai ristori a fondo perduto che verranno erogati alle imprese. Occorre arrivare al più presto alla definizione del percorso, e all'approvazione del Decreto, che prevede l'eliminazione del sistema di accesso alle risorse secondo il codice Ateco, indennizzi previsti e imprese e professionisti con fatturato fino a 5 milioni, dimostrando la perdita del 33% della media mensile fatturato anno 2019 con la media mensile del fatturato 2020. Sulle fasce di indennizzo, occorre fare di più e meglio. Finora sarebbe previsto il 30% della perdita fatturato per imprese e professioni con un fatturato di 100 mila euro annuo, il 25% della perdita fatturato per imprese e professionisti con un fatturato da 101 mila a 400 mila euro annuo, il 20% della perdita fatturato per imprese e professionisti con un fatturato da 401 mila a 1 milione euro annuoil 15% della perdita fatturato per imprese e professionisti con un fatturato da 1 a 5 milioni di euro annuo. Si deve salire, partendo da almeno il 50% della perdita di fatturato. Ne ho parlato al Ministro dell'Economia e delle Finanze".