Domenica mattina le cave d'argilla del comune di Baiso hanno ricevuto ospiti di assoluta eccezione. L'artista Massimo Zamboni ha infatti scelto proprio il territorio di Baiso e le sue cave come location per la realizzazione del filmato musicale di presentazione del suo nuovo album “La mia patria attuale”.
Ciao Massimo, puoi dirci quando uscirà il nuovo album "La mia patria attuale"?
L'uscita è prevista per ottobre 2021.
Come è nato il titolo di questo nuovo lavoro, “La mia patria attuale”?
Tutto l'album è dedicato a questo tema, il rapporto con il proprio Paese, che non sempre abbiamo il coraggio o l'opportunità di chiamare "Patria". Pur essendo una presenza immateriale, "Patria" costituisce un insieme di vincoli e di appartenenze che vanno oltre la nostra volontà. La mia patria attuale è questo Paese, verso il quale provo sentimenti che vanno dalla rabbia e la disillusione alla consapevolezza della sua unicità e del suo incanto.
Perché la scelta di girare il video in un ambiente così particolare come quello della cava di Baiso?
E' uno scenario perfetto per il nostro video, poichè unisce l'idea dell'abbandono e della dismissione a quella della rinaturalizzazione. Un mondo che finisce assieme a un mondo che ricomincia a vivere. C'è come la sensazione che debba accadere qualcosa. Di là dal video, trovo che quella cava sia di una bellezza sconcertante, che andrebbe valorizzata con intelligenza e delicatezza.
Abbiamo visto l'utilizzo di soldati napoleonici come comparse, puoi dirci qualcosa di più?
Avevamo bisogno dell'immagine di un "nemico", e l'abbiamo trovata nell'Associazione Napoleonica d'Italia. I soldati presenti nel video sono la riproposizione eterna del tema della repressione. Bellissimi nelle loro divise, freddi, indifferenti a un compito che per loro non è che un lavoro.
Ultima domanda, ma non ultima per importanza, ci riempie di orgoglio il tuo nome associato ai vincitori del Festival di Sanremo, insieme a quello di Giovanni Lindo Ferretti. L'appennino, tramite voi, è stato presente a questa importante manifestazione. Cos'ha significato per te questa vittoria, che è anche un po' tua?
Grazie. Le nostre canzoni sono un po' come nostri figli che viaggiano per il grande mondo, sapere che un paio di loro si sono fatte strada in un luogo come Sanremo - così lontano dalla loro essenza originale - testimonia un lungo cammino che prosegue. Questo riempie di orgoglio, meglio, di soddisfazione, oltre che di sorpresa, anche me.
La giunta comunale di Baiso ha creduto fin da subito a questa iniziativa ed il sindaco Fabrizio Corti riferisce “la proposta di Massimo Zamboni ci ha dato l'occasione per ribadire, una volta in più, l'eccezionalità di un territorio che è unico del suo genere. I nostri calanchi, le antiche argille, la conformazione morfologica stessa di Baiso ci parlano di un'era geologica lontana, che ancora ci sa stupire per le informazioni che continua a fornirci. Il nostro comune ha patrocinato con entusiasmo il filmato di Massimo Zamboni, che ringrazio per aver creduto in questo territorio ed averlo saputo valorizzare in questo originale modo”.