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Don Paul Paku invita a riflettere sull’alleanza del popolo d’Israele

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don Paul Poku

Anche in questa domenica la prima lettura ci aiuta a meditare la storia dell’alleanza del popolo d’Israele, offrendoci stavolta il brano del Decalogo: Dio ora si rende Padre per il popolo e quest’ultimo diventa figlio eletto di Dio; si suggella quindi un vero e proprio patto che legherà Dio e Israele per i secoli a venire.
Nel brano del vangelo viene invece descritta una reazione apparentemente violenta di Gesù, di cui però è necessario comprendere il significato teologico. La scena si svolge presso il Tempio di Gerusalemme, in particolare nel suo settore più esterno, in cui trovavano posto sia «gente che vendeva buoi, pecore e colombe» (gli animali per i sacrifici) sia «i cambiamonete» (nel Tempio infatti potevano essere accettate solo monete non pagane). Queste persone avevano ricevuto regolarmente dai sacerdoti il permesso di lavorare all’interno del confine del Tempio, tuttavia vengono duramente allontanate da Gesù. È interessante notare i gesti compiuti dal Signore: dapprima «scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi», intendendo dire che è sbagliato credere che sia necessario sacrificare animali per ottenere in cambio la benedizione di Dio; successivamente «gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi», mostrando che non si può comprare con i soldi la benedizione di Dio.
Le azioni di Gesù stupiscono molto i discepoli, che però ne intuiscono il senso grazie al ricordo del versetto di un salmo (cfr. Sal 69, 10). Non altrettanto persuasi si rivelano i Giudei, che chiedono a Gesù di mostrargli un segno per giustificare le sue azioni; essi infatti sapevano che sarebbe venuto qualcuno per purificare il Tempio, ma non credevano fosse Gesù. A queste richieste Gesù risponde con la celebre frase: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Con la parola “tempio” si potrebbe intendere il sancta sanctorum, la parte più interna e più sacra dell’intero edificio, che come detto dallo stesso evangelista viene assimilato al suo corpo. Gesù infatti è il vero santuario di Dio, colui nel quale il Padre si rende presente in mezzo al popolo. L’uomo deve quindi cambiare il suo modo di adorare per poter accogliere la novità racchiusa nel mistero della morte e resurrezione di Cristo. Questo vangelo ci insegna che dobbiamo purificare la nostra vita, santuario del Signore, scacciando da noi gli animali e i soldi, ovvero ciò che pensiamo possa avvicinarci a Dio ma che in realtà ci blocca. Gesù conosce il cuore dell’uomo e sa che spesso la nostra testimonianza non è sincera ma è funzionale a uno scopo diverso; nonostante questo Gesù è stato pronto a sacrificarsi per tutti noi. Convertiamoci per rispondere degnamente a questo amore.
Buona domenica