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A Castelnovo in campo i cani antiveleno

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L’intervento delle unità cinofile antiveleno in forza al Reparto Carabinieri Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano si è reso necessario dopo la morte per avvelenamento di tre gatti.

Per contrastare il criminale uso di bocconi avvelenati, pratica vietata dalla normativa vigente che peraltro costituisce ipotesi di reato, a Frascaro di Castelnovo Monti, sono scesi Alma, uno splendido Labrador nero, ed il suo conduttore, entrambi in forza al Reparto Carabinieri Parco nazionale Tosco Emiliano, guidato dal colonnello Giuseppe Piacentini, le cui unità antiveleno hanno competenza sull’intera Regione dell’Emilia Romagna.

L’allarme bocconi avvelenati in provincia di Reggio Emilia è stato registrato dai carabinieri della stazione carabinieri forestale di Castelnovo Monti che, nell’ambito delle attività investigative sulla criminale abitudine, hanno rilevato le morti  per avvelenamento di tre gatti avvenute nella frazione Frascaro del comune di Castelnovo Monti. Per questo motivo i militari forestali della stazione di Castelnovo Monti hanno richiesto l’intervento delle unità cinofili antiveleno. Così nella mattinata di ieri l’unità cinofila antiveleno Reparto Carabinieri Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, unitamente ai carabinieri forestali, si sono recati in località Frascaro procedendo all’ispezione e bonifica dell’area interessata alla morte dei tre poveri gatti. Non sono state rinvenute esche e nemmeno carcasse di altri animali morti a seguito di avvelenamento.

Alma e il suo conduttore fanno parte delle squadre cinofile antiveleno costituite nell’ambito del progetto europeo “Life WolfAlps”, che vede operare cani addestrati alla ricerca di esche avvelenate e di carcasse di animali, che puntualmente segnalano in modo inequivocabile al proprio conduttore.