Castelnovo ne' Monti - Era finito nelle rete delle indagini antidroga in montagna dei carabinieri, l'allora studente 18enne denunciato per spaccio. Più cessioni per un complessivo di trenta grammi di marijuana. A distanza di cinque anni, il ragazzo si trova a fare i conti con la giustizia. In Tribunale a Reggio Emilia, il pm Valentina Salvi ha chiesto la condatta a 1 anno e 8 mesi di reclusione.
Ma dal 2016 tante cose sono cambiate nella vita di questo giovane, ora 24enne, e l'avvocato difensore chiede la tenuità del fatto. "Il quantitativo di stupefacente è contenuto.- afferma il legale Matteo Iotti. Inoltre stiamo parlando di un giovane incensurato che ha ammesso i fatti ed ha completamente cambiato vita, ora fa l'operaio". Da qui la richiesta difensiva del minimo della pena, con i benefici di legge. Il collegio giudicante - presieduto da Giovanni Ghini e le colleghe Silvia Guareschi e Antonella Bove - ha quindi optato per il fatto lieve, condannando il giovane a 6 mesi di reclusione, ma con pena sospesa e non menzione.
L’italia… il paese dei furbi
Marco
Siamo un paese in cui vi è davvero la CERTEZZA DELLA (sospensione della) PENA!
Che pena….
Umberto
5 anni per arrivare ad una sentenza di primo grado (mi par di capire) non sono niente male. Giustizia italiana imbarazzante! Cmq bene che il protagonista abbia capito e cambiato vita.
Giovanni